Prato, la morte del piccolo Franco. "Non spariamo sui sacerdoti"
"Ho sempre avuto
grande stima per Don Carlo, è un giovane serio e noi gli siamo vicini perché capiamo
quale può essere il travaglio personale, spirituale e psicologico, in questi momenti.
Preghiamo per lui e per il piccolo Franco e la sua famiglia". Il parroco romano Don
Paolo Aiello ricorda ai nostri microfoni il suo compagno di seminario Don Carlo Gestri,
accompagnatore del gruppo di ragazzi e vari adulti di Prato, in gita parrocchiale
sul monte Calvana, durante la quale è morto Franco Lori, di 11 anni, dopo un malore
fatale. "Chi non è mai stato nei nostri ambienti - precisa Don Aiello - e non ha
mai visto il sacrificio e la cura di tanti sacerdoti, il loro impegno costante, quasi
eroico, spesso finisce per infangare la figura dei sacerdoti. Si cerca alle volte
solo il marcio - che pure ha purtroppo toccato gente del clero - dimenticando tanti
altri preti generosi che hanno letteralmente salvato tante vite". Don Samuele Marelli,
del Forum degli Oratori Italiani, giudica "comprensibili le reazioni di pancia dei
genitori di Franco. Capiamo il loro dolore ma - sottolinea - mi pare improprio dire
che ci sia stata una imperizia del sacerdote. Non c'è stata trascuratezza da parte
della parrocchia, né si può parlare - come alcuni media hanno fatto - di organizzazione
pressapochista. C'è il rischio di strumentalizzazione dopo questa tragica fatalità.
L'oratorio - continua Don Marelli - è il volto simpatico della parrocchia ed è inattaccabile.
Tiene insieme l'evangelizzazione e la promozione umana dei giovani". Circa la presunta
inaffidabilità degli oratori sollevata da taluni, Don Marelli replica: "Non è vero.
Sempre più si ricorre nelle attività degli oratori alle professionalità retribuite,
accanto a quelle dei volontari. E poi nulla è improvvisato perché ci si prepara di
continuo con corsi formativi ad hoc". Conclude Don Samuele: "I sacerdoti impegnati
nella pratica dell'oratorio esprimono davvero quella paternità autentica e originaria
che è riflesso di quella di Dio". (di Antonella Palermo)