Continuano le proteste nel Sudan afflitto dalla crisi economica
Continuano da due settimane ininterrottamente le proteste a Khartoum, in Sudan, dove
molti da ieri sono scesi in piazza contro la politica d’austerità varata dal presidente,
Omar Al Beshir. Il Paese, infatti, sta attraversando una grave crisi economica e deve
affrontare un deficit di bilancio pari a circa 2,4 miliardi di dollari, cui si aggiunge
una riduzione del 75% della produzione petrolifera da quando, quasi un anno fa, si
è staccato il sud andando a costituire lo Stato autonomo del Sud Sudan con capitale
Juba. I manifestanti, che chiedono la caduta del governo, hanno iniziato protestando
contro il carovita e oggi di nuovo contro il presidente, nel giorno in cui ricorre
l’anniversario del colpo di Stato che portò Beshir al potere. Ieri, la polizia ha
bloccato con il lancio di lacrimogeni duemila persone che, uscite dalla moschea di
Omdurman, città gemella della capitale, tentavano di raggiungere Khartoum, In proposito,
è intervenuto l’Alto commissario Onu per i Diritti umani, Navi Pillay, che ha denunciato
come “mezzi pesanti di repressione non risolveranno le frustrazioni e le sofferenze
del popolo”. (R.B.)