Africa: concluso l’incontro dell’Apostolato sociale dei Gesuiti
“L’Apostolato sociale dei gesuiti in Africa. Il ruolo dei Centri di studio e di azione
sociale”: su questo tema si è concluso ieri a Nairobi, in Kenya, il seminario dei
rappresentanti dell’Apostolato sociale della Compagnia di Gesù operante in Africa.
L’evento è stato organizzato dal Jesam, la Conferenza delle Province dei gesuiti di
Africa e Madagascar) con l’obiettivo di riflettere, a 50 anni dall’inizio delle attività,
sulla possibilità di una maggiore indipendenza economica, considerata la crisi finanziaria
che attanaglia i Paesi donatori, soprattutto in Europa. Diverse le soluzioni proposte
nel corso dei lavori: il Centro di studi per l’azione sociale (Cepas) di Kinshasa,
nella Repubblica democratica del Congo, ha pensato di puntare sull’incremento degli
abbonamenti alle pubblicazioni del Cepas, mentre il Centro di studi e ricerche per
l’azione di pace ha deciso di istituire delle borse di studio per i giovani in difficoltà
economiche. Il Centro cultura ‘Christus’ situato a Kigali, in Rwanda, ha invece stabilito
di affittare alcuni dei suoi locali e di investire nell’apostolato sociale il ricavato.
Ma la sfida resta ardua, soprattutto in Paesi come il Burundi, in cui i gesuiti operano
anche sul fronte sanitario, portando assistenza e sostegno ai malati di Aids. Di qui,
l’invito lanciato da padre Agbonkhianmeghe Orobator, Provinciale dei gesuiti nell’Africa
orientale, affinché la Chiesa si impegni per una pastorale rivolta anche ai dirigenti
politici, così da formarli secondo i valori ed i principi della Dottrina sociale.
“In linea con le conclusioni del secondo Sinodo speciale per l’Africa, svoltosi nel
2009 – ha ribadito padre Orobator - la Chiesa può e deve contribuire efficacemente
all’elaborazione di leggi giuste e di politiche a favore del bene comune”. In quest’ottica,
la Compagnia di Gesù ha proposto di lavorare alla “promozione di programmi multidimensionali
di educazione civica e alla formazione della coscienza sociale di tutti i cittadini,
ad ogni livello”. Infine, il padre provinciale ha ribadito che è necessario incoraggiare
i cittadini competenti ed onesti a partecipare alla vita politica, contribuendo alla
formazione dei leader locali. (I.P.)