2012-06-28 08:02:30

Attese e timori per il Consiglio Europeo anti-crisi di oggi e domani a Bruxelles. Ieri faccia a faccia Hollande - Merkel


A Bruxelles, oggi e domani, il Consiglio Europeo più delicato della storia; quello da cui dovranno uscire decisioni concrete per combattere la crisi. Un vertice preceduto da un altrettanto importante faccia a faccia tra il presidente francese Hollande e la cancelliera tedesca Merkel. Il servizio pè di Salvatore Sabatino: RealAudioMP3

La crisi morde e bisogna prendere decisioni concrete per allargare quella tenaglia che blocca l’economia europea. La consapevolezza sulla criticità del momento è condivisa da tutti i 27 leader, e lo terranno ben presente a Bruxelles. Perché è qui che l’Europa si gioca il suo futuro, così come la tenuta della sua moneta. Il Consiglio Europeo che si apre oggi è il ventesimo dall’inizio della crisi; quello più radicale, perché dovrà dare delle risposte concrete sul patto per la crescita, Tobin tax, lo scudo antispread. Il presidente del Consiglio Europeo, Van Rompuy, nella lettera di invito ai leader, ha precisato, che “la sfida di questo Vertice è quella di segnalare, in un modo chiaro e concreto, che stiamo facendo tutto ciò che è richiesto per rispondere alla crisi”. Ma si sta davvero facendo tutto il possibile? L’economista Francesco Carlà.

“Secondo me, no. Perché, come si è visto fin dall’inizio di questa crisi, ci sono due aspettative molto diverse tra i Paesi-chiave. Le aspettative sono alte soprattutto in Italia e Spagna, un po’ anche negli Usa, perché sono Paesi che hanno poco tempo. Mentre in Germania e Francia lo scenario è abbastanza diverso e meno forte l’attesa. Insomma, per come la vedo io i mercati sono sintonizzati su mediocri risultati per questo euro-summit, e potrebbero rimbalzare se, invece, si raggiungessero intese più ampie”.

E intanto il Consiglio Ue è stato preceduto, ieri, da un altrettanto importante faccia a faccia; quello tra il presidente francese Hollande e la cancelliera tedesca Merkel, che si sono detti concordi sul fatto che “serve un’Unione Europea più forte”, e che in futuro è prospettabile pure un’unione politica. Al presidente francese è toccato il compito di smussare gli angoli di una posizione, quella tedesca, assolutamente rigida, soprattutto per quanto riguarda gli Eurobond. Oggi a Bruxelles si vedrà se sarà stato convincente.









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