Messico. Appello dei vescovi per le presidenziali: votare per il bene del Paese
“Votare con responsabilità per il bene del Messico”: questo l’appello lanciato dalla
Conferenza episcopale messicana (Cem), in vista delle elezioni presidenziali, in programma
per domenica 1.mo luglio. In una nota a firma di mons. José Luís Chávez Botello, si
chiamano in causa tutti i “diversi protagonisti del processo elettorale”, ossia “i
partiti politici, i candidati, le autorità e soprattutto i cittadini”, affinché ciascuno,
“nell’ambito delle proprie competenze”, partecipi alle elezioni “in modo civile, responsabile,
maturo e valido”. In particolare, i vescovi fanno un richiamo “urgente” alla coscienza
di candidati ed elettori, affinché tutti agiscano “al di sopra dei benefici e delle
vittorie personali, integrando il lavoro degli avversari politici nonostante la diversità
di opinione”. L’obiettivo finale, ribadisce la Cem, è “lavorare insieme per il bene
della patria, unire le mani per costruire quel Messico che tutti vogliamo e di cui
abbiamo bisogno, ossia un Paese con uno sviluppo sociale integrale, in cui ogni messicano
possa realizzare le condizioni necessarie per una vita dignitosa”. Di qui, l’esortazione
che la Chiesa del Messico rivolge a coloro che verranno eletti, affinché mettano in
atto “riforme legislative orientate al superamento dei principali problemi del Paese”,
tra cui “la ricostruzione ed il rafforzamento del tessuto sociale; il consolidamento
dello Stato di diritto, soprattutto nella gestione ed attuazione della giustizia,
volta ad eliminare l’impunità; il raggiungimento di un accordo politico per dare il
via alla crescita economica del Paese, così da garantire il lavoro alle nuove generazioni;
il miglioramento della qualità dell’istruzione pubblica; la tutela, in ambito lavorativo,
dei padri di famiglia; il rilancio dell’agricoltura per garantire il sostegno alimentare
del Paese; la protezione dell’ambiente e delle risorse naturali”. In quest’ottica,
scrive la Cem, il voto “cosciente e responsabile” di domenica prossima potrà essere
“una festa della speranza per incoraggiare la riconciliazione ed il lavoro comune”,
affinché “in Messico si consolidi la democrazia”. (I.P.)