2012-06-27 11:13:57

Libano: il patriarca Béchara Raï ad Antiochia per la festa dei Santi Pietro e Paolo


Il patriarca maronita Béchara Raï è partito oggi per la Turchia, per una visita pastorale che lo porterà ad Adana, Tartous, Antiochia (Antakya), Mersin e Iskenderun. Il 29 giugno prossimo, festa dei santi Pietro e Paolo, il patriarca celebrerà la messa ad Antiochia, in una chiesa rupestre che secondo la tradizione è stata scavata sul fianco di una collina ai tempi di Pietro (40-50 d.C), forse usata dallo stesso principe degli apostoli. Va detto - riferisce l'agenzia AsiaNews - che il patriarca della Chiesa maronita porta il titolo «di Antiochia», essendo legato alla tradizione apostolica antiochena. La Turchia classifica la chiesa rupestre come monumento storico, ma permette che ogni tanto si celebrino messe e preghiere, come a Natale e nella festa dei santi Pietro e Paolo. La celebrazione del patriarca Raï sarà la prima nel suo genere; lo stesso pellegrinaggio ad Antiochia è senza precedenti nella storia della Chiesa maronita. Gli Atti degli Apostoli narrano che proprio ad Antiochia i discepoli di Gesù, provenienti dall'ebraismo e dal paganesimo, vengono chiamati per la prima volta « cristiani ». Il patriarca maronita porta il titolo di Patriarca di Antiochia e di tutto l'Oriente in riferimento a un'epoca in cui dal punto di vista culturale e demografico, la città di Antiochia era uno dei centri più vibranti dell'impero romano. Al tempo degli apostoli essa contava circa mezzo milione di abitanti ed era divenuta un punto di origine importante per lo sviluppo del cristianesimo nascente. Nella delegazione del patriarca è compreso anche il suo vice, mons. Boulos Sayah. Il gruppo avrà anche alcuni incontri con le autorità turche. Intanto, la Fondazione dei maroniti nel mondo si è affrettata a preparare un aereo speciale per trasportare sul luogo alcune centinaia di personalità maronite, insieme a una delegazione di giornalisti. La messa ad Antiochia sarà celebrata alle 11.30 (ora locale) e trasmessa in diretta da Télé-lumiere, la televisione cattolica libanese. Alcuni mesi fa il patriarca si è recato ad Ankara per prendere contatto con le autorità religiose e civili della Turchia, che sembra aprirsi sempre più al dialogo interreligioso. Dal punto di vista demografico, la presenza maronita nella regione è insignificante. Ad Antiochia vi sono solo due famiglie maronite; un centinaio a Mersin e una trentina a Iskenderun. A Tarso, la città natale di San Paolo, vi sono tracce di un boom economico avvenuto negli anni '20 del XX secolo, che ha portato molti cristiani del Libano a lavorare nella coltura del legno e del cotone. L'ordine dei monaci Antonini aveva in quel tempo una scuola e un convento. Negli ultimi tempi, le autorità turche hanno fatto alcuni gesti di apertura verso la Chiesa ortodossa, ritornando ai legittimi proprietari alcuni edifici confiscati un tempo. La Chiesa maronita spera anch'essa di poter riavere indietro alcuni beni confiscati nell'epoca del laicismo ad oltranza che ha segnato la storia turca subito dopo la Prima guerra mondiale. (R.P.)







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