Libano: il patriarca Béchara Raï ad Antiochia per la festa dei Santi Pietro e Paolo
Il patriarca maronita Béchara Raï è partito oggi per la Turchia, per una visita pastorale
che lo porterà ad Adana, Tartous, Antiochia (Antakya), Mersin e Iskenderun. Il 29
giugno prossimo, festa dei santi Pietro e Paolo, il patriarca celebrerà la messa ad
Antiochia, in una chiesa rupestre che secondo la tradizione è stata scavata sul fianco
di una collina ai tempi di Pietro (40-50 d.C), forse usata dallo stesso principe degli
apostoli. Va detto - riferisce l'agenzia AsiaNews - che il patriarca della Chiesa
maronita porta il titolo «di Antiochia», essendo legato alla tradizione apostolica
antiochena. La Turchia classifica la chiesa rupestre come monumento storico, ma permette
che ogni tanto si celebrino messe e preghiere, come a Natale e nella festa dei santi
Pietro e Paolo. La celebrazione del patriarca Raï sarà la prima nel suo genere; lo
stesso pellegrinaggio ad Antiochia è senza precedenti nella storia della Chiesa maronita.
Gli Atti degli Apostoli narrano che proprio ad Antiochia i discepoli di Gesù, provenienti
dall'ebraismo e dal paganesimo, vengono chiamati per la prima volta « cristiani ».
Il patriarca maronita porta il titolo di Patriarca di Antiochia e di tutto l'Oriente
in riferimento a un'epoca in cui dal punto di vista culturale e demografico, la città
di Antiochia era uno dei centri più vibranti dell'impero romano. Al tempo degli apostoli
essa contava circa mezzo milione di abitanti ed era divenuta un punto di origine importante
per lo sviluppo del cristianesimo nascente. Nella delegazione del patriarca è compreso
anche il suo vice, mons. Boulos Sayah. Il gruppo avrà anche alcuni incontri con le
autorità turche. Intanto, la Fondazione dei maroniti nel mondo si è affrettata a preparare
un aereo speciale per trasportare sul luogo alcune centinaia di personalità maronite,
insieme a una delegazione di giornalisti. La messa ad Antiochia sarà celebrata alle
11.30 (ora locale) e trasmessa in diretta da Télé-lumiere, la televisione cattolica
libanese. Alcuni mesi fa il patriarca si è recato ad Ankara per prendere contatto
con le autorità religiose e civili della Turchia, che sembra aprirsi sempre più al
dialogo interreligioso. Dal punto di vista demografico, la presenza maronita nella
regione è insignificante. Ad Antiochia vi sono solo due famiglie maronite; un centinaio
a Mersin e una trentina a Iskenderun. A Tarso, la città natale di San Paolo, vi sono
tracce di un boom economico avvenuto negli anni '20 del XX secolo, che ha portato
molti cristiani del Libano a lavorare nella coltura del legno e del cotone. L'ordine
dei monaci Antonini aveva in quel tempo una scuola e un convento. Negli ultimi tempi,
le autorità turche hanno fatto alcuni gesti di apertura verso la Chiesa ortodossa,
ritornando ai legittimi proprietari alcuni edifici confiscati un tempo. La Chiesa
maronita spera anch'essa di poter riavere indietro alcuni beni confiscati nell'epoca
del laicismo ad oltranza che ha segnato la storia turca subito dopo la Prima guerra
mondiale. (R.P.)