Bolivia: la povertà incrementa il traffico di esseri umani e la prostituzione
In Bolivia ogni anno almeno 200 persone cadono nella rete delle organizzazioni criminali
che li recludono in centri dove vengono sfruttati sessualmente o li portano a lavorare
fuori dal Paese come sarte, muratori, contadini, domestici e tante altre attività.
Argentina, Perù, Stati Uniti e Europa, sono le destinazioni più frequenti. La tratta
e il traffico di esseri umani sono fenomeni strettamente collegati con la povertà,
lo sfruttamento e l’inefficienza giuridica. Secondo una ricerca del Centro de Capacitación
y Servicio para la Mujer, ripresa dall'agenzia Fides, la maggior parte delle vittime
vengono attratte da pubblicità ingannevoli. L’ultimo rapporto dell’Osservatorio della
Tratta e del Traffico di esseri umani lancia l’allarme sullo sfruttamento sessuale
al quale sono sottoposte le indigene boliviane nelle miniere del Perù. Le vittime
più frequenti sono adolescenti prese dalle comunità più povere che quando arrivano
nelle miniere vengono identificate dal loro abbigliamento. Negli ultimi 5 anni oltre
mille vittime della tratta sono state registrate e, nonostante le denunce, il loro
caso non è mai arrivato in tribunale. In tutto il Paese nel 2012 sono stati già riscontrati
94 casi, la maggior parte a La Paz, El Alto, Santa Cruz e Cochabamba. (R.P.)