Mons. Bruguès nuovo archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa. Mons. Di Noia
vicepresidente Commissione "Ecclesia Dei"
Giornata importante per la Curia Romana che, oltre al dicastero della Famiglia, vede
rinnovate molte cariche di primo piano. Benedetto XVI ha chiamato a ricoprire il ruolo
di archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa l’arcivescovo Jean-Louis Bruguès,
finora segretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica. Inoltre, il Papa
ha nominato vicepresidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei l’arcivescovo
Joseph Augustine Di Noia, finora segretario della Congregazione per il Culto Divino
e la Disciplina dei Sacramenti. Quest’ultimo ruolo viene assunto, per volontà del
Pontefice, da mons. Arthur Roche, finora vescovo di Leeds e ora elevato alla dignità
di arcivescovo.
Benedetto XVI ha poi accolto la rinuncia presentata per raggiunti
limiti di età dall’arcivescovo Piergiuseppe Vacchelli all'incarico di segretario aggiunto
della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli e di presidente delle Pontificie
Opere Missionarie, chiamando a succedergli negli stessi incarichi il vescovo di Kigoma,
Protase Rugambwa, ed elevandolo in pari tempo alla dignità di arcivescovo. Infine,
Benedetto XVI ha accolto la rinuncia presentata per raggiunti limiti di età dal vescovo
Gianfranco Girotti, all'incarico di reggente della Penitenzieria Apostolica e ha chiamato
al suo posto mons. Krzysztof Józef Nykiel, finora officiale della Congregazione per
la Dottrina della Fede.
In particolare, la nomina di mons. Di Noia è stata
accompagnata da una nota della Congregazione per la Dottrina della Fede, nella quale
si afferma come la scelta di destinare a tale ruolo una personalità di così alto profilo
sia “segno di sollecitudine pastorale del Santo Padre per i cattolici tradizionalisti
in comunione con la Santa Sede” e insieme del “suo forte desiderio di riconciliazione
con le comunità tradizionaliste non unite alla Sede di Pietro”. La nota prosegue ricordando
che la Pontificia Commissione Ecclesia Dei, guidata dal cardinale William J.
Levada, è stata fondata nel 1988 dal Beato Giovanni Paolo II per facilitare la “piena
comunione ecclesiale dei sacerdoti, seminaristi, comunità o singoli religiosi fino
ad oggi in vario modo legati alla Fraternità fondata da mons. Lefebvre” e per promuovere
la cura pastorale dei fedeli legati all'antica tradizione liturgica latina della Chiesa
cattolica. Nel 2009, la Pontificia Commissione era strutturalmente collegata alla
Congregazione per la Dottrina della Fede per affrontare le questioni dottrinali nel
dialogo in corso tra la Santa Sede e la Fraternità Sacerdotale San Pio X.
“Come
rispettato teologo domenicano – si legge ancora nella nota della Dottrina della Fede
– l’arcivescovo Di Noia ha dedicato molta attenzione a questi temi dottrinali, nonché
alla priorità dell’ermeneutica della continuità e della riforma nella giusta interpretazione
del Concilio Vaticano II, un’area di importanza cruciale nel dialogo tra le Santa
Sede e la Fraternità Sacerdotale”. Tale dialogo, si precisa, “è proseguito negli ultimi
tre anni” sotto la guida del cardinale Levada, con l'assistenza di mons. Guido Pozzo,
segretario della Pontificia Commissione.
La nota ricorda i passati incarichi
di mons. Di Noia, in precedenza segretario della Congregazione per il Culto Divino
e la Disciplina dei Sacramenti. In tale dicastero, si rammenta, il presule – assieme
al cardinale prefetto Antonio Canizares” – ha “supervisionato la riorganizzazione
del dicastero e la preparazione di un nuovo Regolamento seguendo le indicazioni di
Papa Motu Proprio di Benedetto XVI del 30 agosto 2011, Quaerit Semper.
L’esperienza di mons. Di Noia e il continuo legame con la Congregazione per il Culto
Divino faciliteranno lo sviluppo di alcune desiderate disposizioni liturgiche nella
celebrazione del Missale Romanum del 1962”. Inoltre, conclude la nota, “il
rispetto ampio che l'arcivescovo Di Noia gode nella comunità ebraica aiuterà a risolvere
alcuni problemi sorti in materia di relazioni cattolico-ebraiche, allo steso modo
in cui è progredito il cammino verso la riconciliazione delle comunità tradizionaliste”.