2012-06-26 11:59:19

Mons. Bruguès nuovo archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa. Mons. Di Noia vicepresidente Commissione "Ecclesia Dei"


Giornata importante per la Curia Romana che, oltre al dicastero della Famiglia, vede rinnovate molte cariche di primo piano. Benedetto XVI ha chiamato a ricoprire il ruolo di archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa l’arcivescovo Jean-Louis Bruguès, finora segretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica. Inoltre, il Papa ha nominato vicepresidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei l’arcivescovo Joseph Augustine Di Noia, finora segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Quest’ultimo ruolo viene assunto, per volontà del Pontefice, da mons. Arthur Roche, finora vescovo di Leeds e ora elevato alla dignità di arcivescovo.

Benedetto XVI ha poi accolto la rinuncia presentata per raggiunti limiti di età dall’arcivescovo Piergiuseppe Vacchelli all'incarico di segretario aggiunto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli e di presidente delle Pontificie Opere Missionarie, chiamando a succedergli negli stessi incarichi il vescovo di Kigoma, Protase Rugambwa, ed elevandolo in pari tempo alla dignità di arcivescovo. Infine, Benedetto XVI ha accolto la rinuncia presentata per raggiunti limiti di età dal vescovo Gianfranco Girotti, all'incarico di reggente della Penitenzieria Apostolica e ha chiamato al suo posto mons. Krzysztof Józef Nykiel, finora officiale della Congregazione per la Dottrina della Fede.

In particolare, la nomina di mons. Di Noia è stata accompagnata da una nota della Congregazione per la Dottrina della Fede, nella quale si afferma come la scelta di destinare a tale ruolo una personalità di così alto profilo sia “segno di sollecitudine pastorale del Santo Padre per i cattolici tradizionalisti in comunione con la Santa Sede” e insieme del “suo forte desiderio di riconciliazione con le comunità tradizionaliste non unite alla Sede di Pietro”. La nota prosegue ricordando che la Pontificia Commissione Ecclesia Dei, guidata dal cardinale William J. Levada, è stata fondata nel 1988 dal Beato Giovanni Paolo II per facilitare la “piena comunione ecclesiale dei sacerdoti, seminaristi, comunità o singoli religiosi fino ad oggi in vario modo legati alla Fraternità fondata da mons. Lefebvre” e per promuovere la cura pastorale dei fedeli legati all'antica tradizione liturgica latina della Chiesa cattolica. Nel 2009, la Pontificia Commissione era strutturalmente collegata alla Congregazione per la Dottrina della Fede per affrontare le questioni dottrinali nel dialogo in corso tra la Santa Sede e la Fraternità Sacerdotale San Pio X.

“Come rispettato teologo domenicano – si legge ancora nella nota della Dottrina della Fede – l’arcivescovo Di Noia ha dedicato molta attenzione a questi temi dottrinali, nonché alla priorità dell’ermeneutica della continuità e della riforma nella giusta interpretazione del Concilio Vaticano II, un’area di importanza cruciale nel dialogo tra le Santa Sede e la Fraternità Sacerdotale”. Tale dialogo, si precisa, “è proseguito negli ultimi tre anni” sotto la guida del cardinale Levada, con l'assistenza di mons. Guido Pozzo, segretario della Pontificia Commissione.

La nota ricorda i passati incarichi di mons. Di Noia, in precedenza segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. In tale dicastero, si rammenta, il presule – assieme al cardinale prefetto Antonio Canizares” – ha “supervisionato la riorganizzazione del dicastero e la preparazione di un nuovo Regolamento seguendo le indicazioni di Papa Motu Proprio di Benedetto XVI del 30 agosto 2011, Quaerit Semper. L’esperienza di mons. Di Noia e il continuo legame con la Congregazione per il Culto Divino faciliteranno lo sviluppo di alcune desiderate disposizioni liturgiche nella celebrazione del Missale Romanum del 1962”. Inoltre, conclude la nota, “il rispetto ampio che l'arcivescovo Di Noia gode nella comunità ebraica aiuterà a risolvere alcuni problemi sorti in materia di relazioni cattolico-ebraiche, allo steso modo in cui è progredito il cammino verso la riconciliazione delle comunità tradizionaliste”.







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