Investire per aiutare i Paesi poveri, non per incrementare le armi: questo, in sintesi,
il contenuto della lettera aperta inviata al presidente di Taiwan, Ma Ying-jeou, da
tre gruppi cattolici, ovvero Pax Christi, il dipartimento Giustizia e Pace della Caritas
locale e l’Associazione dei religiosi maggiori del Paese. “Dovremmo ricordare la lezione
della guerra – si legge nella missiva – Essa non porta mai la pace, ma solo dolore,
sofferenze e sacrifici nella vita di milione di persone innocenti”. Di qui, un suggerimento:
“ Perché non investire fondi in tecnologie, risorse umane ed aiuti ai Paesi poveri?”.
La lettera, che arriva a pochi giorni dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul trattato
per il commercio di armi, in programma a New York dal 2 al 27 luglio, invita anche
gli esponenti di altre religioni a compiere un’azione congiunta per chiedere il disarmo.
Dal suo canto, il presidente Ma ha risposto alla missiva, ringraziando per la proposta
che - ha detto - sarà tenuta in considerazione. Eletto presidente nel maggio 2008,
Ma Ying-jeou ha già firmato da allora tre accordi con gli Stati Uniti per l’acquisto
di armi. (I.P.)