2012-06-25 11:56:55

Mons. Tomasi su debito estero e diritti umani: l’economia rispetti sempre i più deboli


La Santa Sede sostiene uno sforzo di “maggiore trasparenza” nella concessione di prestiti per lo sviluppo dei Paesi svantaggiati. E’ quanto sottolineato dall’arcivescovo Silvano Maria Tomasi, intervenuto in questi giorni alla sede Onu di Ginevra sul tema “debito estero e diritti umani”. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

L’arcivescovo Tomasi ha ribadito che “ogni attività economica deve rispettare la dignità umana”. Dunque, anche la “ricchezza e il debito devono servire il bene comune”. Altrimenti, se la giustizia è violata, il debito diventa uno strumento di “sfruttamento, specialmente dei poveri e degli emarginati”. Mons. Tomasi ha avvertito che le “relazioni finanziarie che accrescono l’ineguaglianza” sono “contrarie alla giustizia”. Ed ha ribadito la necessità di combattere la corruzione “a tutti i livelli” in modo da evitare gli errori del passato quando i prestiti erano presi da leader politici per fini dubbi e non per il bene delle popolazioni povere. Per questo, ha detto l’Osservatore vaticano presso l’Onu di Ginevra, la Santa Sede sostiene una riforma che “corregga le ingiustizie del passato”. Al contempo, ha evidenziato il presule, una maggiore trasparenza aiuterà anche a “prevenire livelli di debito insostenibili per le nazioni in via si sviluppo”. Il debito sovrano, ha osservato mons. Tomasi, “non deve essere visto come un problema esclusivamente economico”. Il debito incide, infatti, sulle “future generazioni così come su quelle condizioni sociali che permettono il godimento dei diritti umani di un gran numero di persone”.







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