Egitto: la Chiesa copto cattolica si congratula con Morsi e prega per la riconciliazione
La Chiesa Copta dell’Egitto e dei Paesi della diaspora ha inviato un messaggio di
congratulazioni al neo presidente Mohammed Morsi. Nella missiva - a firma dell’Amministratore
del Patriarcato copto cattolico, mons. Kyrillos William – vengono assicurate le preghiere
della Chiesa copta affinché il nuovo presidente Morsi possa avere successo nella costruzione
di uno Stato democratico e moderno, rispettoso dei diritti e delle libertà di ciascuno,
in cui siano garantite la sicurezza, la pace e la giustizia sociale. I vertici della
Chiesa copta auspicano, infine, che sotto la guida del presidente Morsi il popolo
egiziano possa procedere sulla via della riconciliazione e che tutte le differenze
di qualsiasi natura possano essere accantonate. E sull'elezione del presidente Mohamed
Morsi è intervenuto anche mons. Youhannes Zakaria, vescovo copto cattolico di Luxor,
che all'agenzia Fides ha dichiarato di giudicare positiva la vittoria di Mohammed
Morsi, "con la speranza che ora tutti lavorino con spirito di collaborazione a rinnovare
il Paese”.Il primo discorso da Presidente eletto del candidato dei Fratelli Musulmani
è giudicato con favore da mons. Zakaria. “Le sue parole danno tranquillità - dice
il vescovo -, in particolare l’affermazione di voler essere il Presidente di tutti
gli egiziani, di migliorare l’economia anche rilanciando il turismo”. Come spiega
mons. Zakaria, l’economia sarà una prova decisiva per la futura dirigenza del Paese:
“Nella provincia di Luxor la maggioranza ha votato per Ahmed Shafiq perché era considerato
il candidato più adatto per rassicurare i turisti. I Fratelli Musulmani durante la
campagna elettorale avevano fatto alcune dichiarazioni preoccupanti al riguardo, ma
occorre distinguere tra la propaganda elettorale e le azioni concrete che verranno
intraprese una volta che si è al governo”. “In Egitto – conclude il Vescovo - abbiamo
diversi problemi da affrontare. In primo luogo quello economico, la disoccupazione
è molto elevata. Qui a Luxor con il crollo del turismo quasi tutti sono disoccupati.
La società egiziana è tranquilla ma ora dopo le parole vuole i fatti”. (S.L.)