Cresce la dipendenza da gioco d'azzardo. Gli enti locali chiedono più poteri di intervento
In dieci anni nelle città italiane è cresciuta a livelli allarmanti la diffusione
delle sale giochi generando problemi sociali di pertinenza delle amministrazioni locali
e delle Asl che, tuttavia, nel merito non hanno alcun potere di intervento. Se ne
è parlato oggi a Roma nel seminario “La diffusione del gioco d’azzardo nei territori
urbani: riflessi sulle competenze amministrative e sociali degli enti locali” organizzato
da Legautonomie. Il servizio è di Paolo Ondarza:
Locali di scommesse
e gioco d’azzardo continuano ad aprire in tutta Italia e le conseguenze, ormai si
sa, sono spesso devastanti sul piano clinico e sociale. Il confine tra gioco e dipendenza
è non sempre chiaro e cresce la diffusione della ludopatia, malattia di dipendenza
compulsiva dal gioco. Comuni, Province e Regioni non vogliono restare spettatori passivi
di questa piaga. Il direttore generale di Legautonmie, Loreto del Cimmuto:
“Considerando
l’impatto che questo fenomeno ha sul territorio, sui servizi sociali erogati dai comuni
e ovviamente sul servizio sanitario, le Asl, le autonomie locali vogliono poter disporre
di alcuni poteri regolamentari per disciplinarne l’impatto del gioco sul territorio,
a tutela soprattutto delle fasce più deboli delle popolazioni come i minori”.
Talvolta
il tentativo da parte di alcuni comuni di tutelare cittadini ostaggi delle slot
machine è stato bloccato dalla giustizia. E’il caso di Verbania la cui amministrazione
ha dovuto risarcire l’azienda di scommesse verso la quale aveva sporto denuncia. Ancora
Del Cimmuto:
“Il comune di Verbania aveva adottato un regolamento per disciplinare
gli orari nella sale da gioco. Evidentemente il Tar ha ritenuto che questo non potesse
ricadere nella competenza del comune”.
Ecco allora che da Legautonomie
partono alcune importanti richieste:
“Valutare l’impatto sociale dell’apertura
delle sale gioco. Devolvere ai comuni una parte del gettito erariale derivante dal
gioco. Infine, accrescere la collaborazione con l'associazionismo interessato a queste
tematiche perchè insieme possiamo elaborare linee guida da offrire agli enti locali
per interventi di natura sociale e clinica".