Italia. Cerimonia di Beatificazione di don Mariano Arciero, "la biblioteca di Dio"
La Chiesa attende la Beatificazione di don Mariano Arciero, sacerdote di Contursi,
nel salernitano, scomparso nel 1788. In questa cittadina della provincia di Salerno,
alle 17 di oggi, il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause
dei Santi, presiede la Messa in rappresentanza di Benedetto XVI. Il servizio di Benedetta
Capelli:
“La biblioteca
di Dio”: è l’affascinante definizione con la quale era conosciuto don Mariano Arciero.
Aveva infatti una profonda cultura teologica, era un grande conoscitore della Sacra
Scrittura. “Uno zelante apostolo del Vangelo” come lo ricorda, al microfono di Roberto
Piermarini, il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, il cardinale
Angelo Amato:
"Porgeva la parola di Dio ai piccoli, ai grandi, ai seminaristi,
ai sacerdoti. Fu un apostolo itinerante del Vangelo, ammirato da tutti per la sua
carità, la povertà, l’umiltà".
Proveniva da una famiglia di contadini laboriosi,
nella quale nacque il 26 febbraio 1707 e nella quale scoprì l’amore per Maria che
da piccolo chiamava la “Mamma bella”. A 23 anni venne ordinato sacerdote e per vent’anni
svolse il suo ministero nella diocesi calabrese di Cassano allo Jonio. Instancabile
il suo pellegrinaggio di paese in paese per annunciare il Vangelo, una missione che
gli valse la nomea di “Apostolo delle Calabrie”: "Migliorare il clero impegnato
nella predicazione e nelle opere di ministero, incoraggiarlo alla fatica, renderlo
consapevole dei suoi doveri, fu questa la missione di Don Mariano. Un parroco meditava
di ritirarsi in convento. Saputolo, il nostro Beato gli disse: 'Tutti vogliamo ritirarci,
ma le parti di Gesù Cristo chi le fa? Fatti una stanza nel cuore, e là ritirati. Ma
continua nel tuo apostolato'. Soleva dire che, anche se il sacerdote avesse la santità
dei santi monaci antichi, come Antonio, Simeone Stilita, Pacomio, ancora non basterebbe.
Per esercitare degnamente l’ordine sacro il sacerdote deve avere una bontà supereccellente,
per poter santificare i fedeli e portarli alla salvezza eterna". Questa
passione per l’istruzione religiosa lo portò a scrivere la “Pratica della Dottrina
Cristiana, in 12 istruzioni in dialoghi”, edita in cinque edizioni. Lasciata la Calabria,
tornò a Napoli assumendo la guida spirituale del Seminario e della Congregazione dell’Assunta.
Un lavoro tutto proteso alla formazione dei sacerdoti. A don Mariano – evidenzia il
cardinale Angelo Amato – bisognerebbe guardare in vista del prossimo Sinodo della
Nuova Evangelizzazione:
"Fu un esperto evangelizzatore. Annunziava assiduamente
la parola di Gesù con entusiasmo, suscitando conversione, speranza e gioia nei fedeli.
Ciò è in consonanza con il prossimo sinodo dei vescovi, dedicato alla nuova evangelizzazione.
Il Beato Mariano Arciero era assillato dalle parole dell'Apostolo Paolo: 'Guai a me
se non predicassi il Vangelo'. La nuova evangelizzazione significa conoscenza del
Vangelo e promozione di una cultura più profondamente radicata nella Parola di Gesù".
Dopo
la morte avvenuta in veneranda età, nel 1854 Papa Pio IX riconobbe l’eroicità delle
sue virtù ma solo nel 1950 la fama di santità si propagò sempre di più a seguito dello
spostamento delle sue spoglie da Napoli a Contursi. Quattro anni dopo, avvenne il
miracolo della guarigione di Concetta Siani, riconosciuto tale solo nel 2011. “Per
cominciare bene si prenda la bilancia non già del mondo ma quella di Dio”, amava ripetere
don Mariano Arciero, luminoso esempio di vita nella fede.