2012-06-24 10:48:49

Italia. Cerimonia di Beatificazione di don Mariano Arciero, "la biblioteca di Dio"


La Chiesa attende la Beatificazione di don Mariano Arciero, sacerdote di Contursi, nel salernitano, scomparso nel 1788. In questa cittadina della provincia di Salerno, alle 17 di oggi, il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, presiede la Messa in rappresentanza di Benedetto XVI. Il servizio di Benedetta Capelli:RealAudioMP3

“La biblioteca di Dio”: è l’affascinante definizione con la quale era conosciuto don Mariano Arciero. Aveva infatti una profonda cultura teologica, era un grande conoscitore della Sacra Scrittura. “Uno zelante apostolo del Vangelo” come lo ricorda, al microfono di Roberto Piermarini, il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, il cardinale Angelo Amato:

"Porgeva la parola di Dio ai piccoli, ai grandi, ai seminaristi, ai sacerdoti. Fu un apostolo itinerante del Vangelo, ammirato da tutti per la sua carità, la povertà, l’umiltà".

Proveniva da una famiglia di contadini laboriosi, nella quale nacque il 26 febbraio 1707 e nella quale scoprì l’amore per Maria che da piccolo chiamava la “Mamma bella”. A 23 anni venne ordinato sacerdote e per vent’anni svolse il suo ministero nella diocesi calabrese di Cassano allo Jonio. Instancabile il suo pellegrinaggio di paese in paese per annunciare il Vangelo, una missione che gli valse la nomea di “Apostolo delle Calabrie”:
"Migliorare il clero impegnato nella predicazione e nelle opere di ministero, incoraggiarlo alla fatica, renderlo consapevole dei suoi doveri, fu questa la missione di Don Mariano. Un parroco meditava di ritirarsi in convento. Saputolo, il nostro Beato gli disse: 'Tutti vogliamo ritirarci, ma le parti di Gesù Cristo chi le fa? Fatti una stanza nel cuore, e là ritirati. Ma continua nel tuo apostolato'. Soleva dire che, anche se il sacerdote avesse la santità dei santi monaci antichi, come Antonio, Simeone Stilita, Pacomio, ancora non basterebbe. Per esercitare degnamente l’ordine sacro il sacerdote deve avere una bontà supereccellente, per poter santificare i fedeli e portarli alla salvezza eterna".
Questa passione per l’istruzione religiosa lo portò a scrivere la “Pratica della Dottrina Cristiana, in 12 istruzioni in dialoghi”, edita in cinque edizioni. Lasciata la Calabria, tornò a Napoli assumendo la guida spirituale del Seminario e della Congregazione dell’Assunta. Un lavoro tutto proteso alla formazione dei sacerdoti. A don Mariano – evidenzia il cardinale Angelo Amato – bisognerebbe guardare in vista del prossimo Sinodo della Nuova Evangelizzazione:

"Fu un esperto evangelizzatore. Annunziava assiduamente la parola di Gesù con entusiasmo, suscitando conversione, speranza e gioia nei fedeli. Ciò è in consonanza con il prossimo sinodo dei vescovi, dedicato alla nuova evangelizzazione. Il Beato Mariano Arciero era assillato dalle parole dell'Apostolo Paolo: 'Guai a me se non predicassi il Vangelo'. La nuova evangelizzazione significa conoscenza del Vangelo e promozione di una cultura più profondamente radicata nella Parola di Gesù".

Dopo la morte avvenuta in veneranda età, nel 1854 Papa Pio IX riconobbe l’eroicità delle sue virtù ma solo nel 1950 la fama di santità si propagò sempre di più a seguito dello spostamento delle sue spoglie da Napoli a Contursi. Quattro anni dopo, avvenne il miracolo della guarigione di Concetta Siani, riconosciuto tale solo nel 2011. “Per cominciare bene si prenda la bilancia non già del mondo ma quella di Dio”, amava ripetere don Mariano Arciero, luminoso esempio di vita nella fede.







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