Crisi Siria-Turchia, convocate riunioni in sede Ue e Nato
Sale la tensione tra Siria e Turchia dopo l’abbattimento di un F-4 turco da parte
dell’artiglieria siriana che avrebbe violato lo spazio aereo di Damasco; ipotesi negata
da Ankara. La Turchia, ha annunciato la tv turca, ha chiesto alla Nato la convocazione
di una riunione, in base all’articolo 4 del Trattato Atlantico che prevede consultazioni
in caso di minacce all’integrità territoriale o alla sicurezza di un membro dell’Alleanza.
Intanto, il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, ha dichiarato che al momento
in cui è stato colpito, l’aereo Phantom si trovava a 13 miglia circa dalla costa siriana,
cioè nello spazio aereo internazionale: era solo, disarmato e non svolgeva alcuna
missione segreta né stava celando la propria identità. Mezzi della Marina turca e
siriana sono in continuo contatto alla ricerca in mare dei due piloti dispersi e hanno
individuato i resti del velivolo a circa 1300 metri di profondità. Degli sviluppi
della vicenda parleranno domani a Lussemburgo i ministri degli Esteri dell’Ue, mentre
martedì a Bruxelles toccherà agli ambasciatori della Nato, dopo che la Turchia ha
inviato oggi una nota diplomatica ufficiale alla Siria. Nel frattempo, il ministro
degli Esteri britannico, William Hague, ha commentato il fatto dicendo che “Damasco
si è spinta oltre il limite dell’accettabile” e ha assicurato l’appoggio di Londra
al Consiglio di Sicurezza dell’Onu per un eventuale azione energica contro la Siria.
Infine, il presidente delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, in un colloquio telefonico
con il ministro degli Esteri turco, ha auspicato una soluzione pacifica alla crisi
tra i due Paesi, esprimendo la propria preoccupazione e il proprio sostegno, ed elogiando
la moderazione finora dimostrata da Ankara. (R.B.)