Bielorussia. Tre nuove chiese a Minsk. Mons. Kondrusiewicz: mattoni per avere pietre
vive
“Servono le Chiese di mattoni, nelle quali far crescere le pietre vive del cuore”.
Così l’arcivescovo metropolita di Minsk e Mogilev, monsignor Tadeusz Kondrusiewicz
che ha da poco benedetto nella capitale della Bielorussia, il terreno sul quale sta
sorgendo la nuova parrocchia dello “Spirito Santo”. Una Chiesa viva, in pieno sviluppo,
quella della Minsk post-comunista che traccia solchi di testimonianza anche nell’ecumenismo
e nel dialogo interreligioso. Massimiliano Menichetti:
Dieci milioni
di abitanti, il 15% dei quali cattolici distribuiti su quattro diocesi, sono i numeri
della Bielorussia, Paese schiacciato da oltre 75 anni di comunismo, ma che negli ultimi
decenni sta conoscendo una vera e propria rinascita della fede. La capitale Minsk
ospita oltre due milioni di abitanti: poche le chiese cattoliche ma tanta è la voglia
di costruire in nome di Cristo, nei mattoni e nei cuori. L’arcivescovo metropolita,
mons. Tadeusz Kondrusiewicz:
R. – Oggi ci sono quattro vecchie chiese
nel centro della città, venti parrocchie, tre chiese sono in costruzione e abbiamo
anche cinque cappelle. E’ in atto un processo dinamico: siamo molto grati a tutti
coloro che aiutano, anche alle autorità civili che danno i permessi per costruire.
Ultimamente, ho benedetto il treno che porta il materiale per la costruzione della
chiesa dello Spirito Santo.
D. – La Bielorussia, Minsk, hanno vissuto 75 anni
di ateismo di Stato. Adesso il volto del Paese è molto diverso…
R. – In questa
terra, che è stata infettata non solo dalla Chernobyl fisica, ma anche dalla Chernobyl
spirituale, oggi tutto sta cambiando. Soprattutto i giovani sono aperti a Dio, alla
Chiesa… la Chiesa, veramente, respira. Venti anni fa, c’erano soltanto 60 sacerdoti
bielorussi, oggi sono circa 300. Sabato scorso, ho ordinato quattro nuovi sacerdoti
e due diaconi per le mie diocesi: anche questo è un segno della crescita della Chiesa,
della crescita delle vocazioni. Tra poco celebreremo la grande festa della Madonna
di Budslau e l’anno prossimo i 400 anni dell'istituzione di questo Santuario, al quale
si recano tanti pellegrini ogni anno: circa 30 mila per questa festa che si celebra
il primo sabato del mese di luglio.
D. – Quali sono i problemi più grandi
e come li affrontate?
R. – La mancanza di chiese. Dobbiamo avere le chiese,
perché nelle mura di queste chiese dobbiamo costruire una Chiesa viva, pietre vive
che sono il cuore degli uomini. Si sente ancora la mancanza di catechisti ben preparati,
ma abbiamo tre centri per la loro preparazione e questi sono in continua evoluzione.
Grazie a Dio, i libri liturgici sono stati tradotti e stampati in bielorusso e questo
è già un grande aiuto. Non tutti i documenti, però, sono stati tradotti: lavoriamo
anche in questo campo. Forse uno dei problemi della formazione dei laici è che è rimasta
la mentalità dei tempi sovietici. Si deve capire invece che non solo il sacerdote
è responsabile della parrocchia e della chiesa, ma anche la gente stessa.
D.
– Nel Paese ci sono anche protestanti, soprattutto ortodossi. Quali sono i vostri
rapporti?
R. – Ottimi. Ci sono programmi pastorali comuni nel campo della carità.
Insieme organizziamo diverse celebrazioni, soprattutto conferenze e questo piace molto
a tutti, perché la gente vuole vedere le nostre Chiese insieme. Le nostre sono Chiese
sorelle e come diceva il Beato Giovanni Paolo II, l’Europa deve respirare con due
polmoni: quello del cristianesimo occidentale e quello del cristianesimo orientale.
L’atmosfera ecumenica e interreligiosa è molto, molto buona.
D. – In questo
contesto, la popolazione come vive?
R. – La gente è semplice, molto aperta
al prossimo, proviamo a vivere come una famiglia.
Tra le parrocchie in costruzione
c'è quella dello Spirito Santo a Chizhovka, fuori dal centro storico della capitale.
A contribuire concretamente al progetto l’Associazione italiana "Luci sull’Est" che
già nel 2010 ha aiutato l’edificazione della cattedrale di Karaganda, in Kazakistan.
Il presidente di "Luci sull’Est", Silvio Dalla Valle:
"L’iniziativa
è nata circa 3-4 anni fa, quando l‘arcivescovo di Minsk ci ha detto che voleva avviare
la costruzione di una nuova chiesa. Questo è un fatto importante perché la parrocchia
nasce in un quartiere dove non c’è nessuna chiesa: la popolazione, per andare a Messa,
deve arrivare in centro città. Quindi, abbiamo subito compreso l’importanza di questa
iniziativa e convocato il direttivo, scrivendo una lettera ai nostri sostenitori e
chiedendo di collaborare. La costruzione è iniziata un mese fa e si pensa di poterla
inaugurare il 13 maggio del prossimo anno. Dopo più di 75 anni di un ateismo di Stato,
di un ateismo forzato, questo è un grande segnale di forza, di una Chiesa viva che
rinasce".