Terra Santa: gli Ordinari cattolici condannano l'incendio doloso della moschea di
Jaba
"Coloro che si rifiutano di rispettare i luoghi santi ed i segni della nostra storia
comune non hanno futuro”. E’ dura la condanna dell’Assemblea degli Ordinari cattolici
di Terra Santa (Aocts) dell’incendio doloso, appiccato cinque giorni fa, nella moschea
del villaggio palestinese di Jaba, vicino Ramallah, e attribuito - riferisce l'agenzia
Sir - all’ennesima spedizione punitiva di coloni israeliani. Sui muri anneriti del
luogo di culto erano, inoltre, visibili scritte come “la guerra è cominciata” e “pagherete
il prezzo”. “I palestinesi - si legge in una nota dell’Aocts - non devono pagare nessun
prezzo a coloro che occupano le loro proprietà legali o espropriano un pezzo di terra
che appartiene loro”. “Una coscienza indurita - afferma la nota - può commettere atti
malvagi col favore delle tenebre. Se la coscienza è pulita, allora vive nella luce
e la luce mantiene la speranza accesa. Oggi, i muri che sono stati sporcati possono
essere lavati mentre i luoghi santi che sono stati bruciati o distrutti possono essere
ricostruiti. Ancora per quanto tempo proclamerete apertamente che ‘la guerra è cominciata’?
Siete voi, come ebrei, vittime della violenza e schiavi della vostra fobia contro
i credenti, siano essi musulmani o cristiani?”. “Come vescovi cattolici della Terra
Santa - termina la nota - uniamo le nostre voci con quelle dei leader religiosi e
condanniamo questo gesto vandalico. Poniamo nelle mani di Dio la preoccupazione dei
residenti di Jaba ai quali diciamo: “ricostruite con tenacia e solidarietà il vostro
luogo di culto. Possa Dio convertire il cuore dei trasgressori della legge e dare
un cuore nuovo a chi non lo ha”. L’incendio, che si colloca in una lunga lista di
episodi analoghi, ha provocato forti tensioni in Cisgiordania: condanne sono venute
dall’Autorità palestinese e dal premier israeliano Netanyahu. Il fatto sembra riconducibile
alla demolizione di cinque strutture abusive nell’insediamento ebraico di Beit El
decisa dalla Corte Suprema. (R.P.)