Giornata della carità del Papa promossa dalla Cei. Intervista a mons. Crociata
Si celebra oggi in tutte le diocesi italiane la “Giornata per la carità del Papa”,
promossa dalla Conferenza episcopale italiana (cei) in collaborazione con l'Obolo
di San Pietro. Le offerte raccolte saranno poi destinate alle opere di misericordia
indicate da Benedetto XVI. Un appuntamento che esprime un vincolo profondo con il
Santo Padre, ribadisce mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei,
intervistato da Benedetta Capelli:
R. - Debbo dire
che l’esperienza di questi anni ha visto non solo confermata, ma crescere questa vicinanza.
E' un attaccamento, che è tipico del senso cattolico della Chiesa e della vita di
fede, che in Italia è rimarcato in modo particolare. Questo attaccamento ha tante
manifestazioni. Questa giornata si manifesta in modo particolare, come espressiva
di un legame profondo, che è radicato nella fede.
D. - Tra l’altro, lo scorso
anno, c’è stato anche un leggero aumento delle donazioni, nonostante una crisi economica
che sappiamo bene come attanagli le famiglie italiane…
R. - Questo dice anche
il contenuto di questo legame, di questo rapporto profondo con il Papa, di fiducia
e di bisogno di affidare a lui quell’iniziativa nel primato della carità, che è tipico
del ministero del successore di Pietro: il vedere nel Papa colui che guida nell’apertura
del cuore verso chi è nel bisogno, aiutando a fare questo gesto di attenzione, di
solidarietà.
D. - Le persone a volte non hanno ben chiaro il passaggio: in
che modo le donazioni raccolte dalla Chiesa italiana contribuiscono alle opere di
carità del Papa? Quali sono i canali?
R. - Intanto, le raccolte vengono indirizzate
a un organismo della Santa Sede, che è deputato proprio alla carità del Papa e alla
raccolta delle offerte. E poi, questo organismo offre al Papa le opportunità, le indicazioni
circa quanto raccolto e, dall’altra parte, raccogliendo anche le sollecitazioni che
vengono da ogni parte, il Santo Padre indirizza via via queste somme raccolte distribuendole
per le necessità più urgenti. Lo abbiamo visto per esempio a Milano, quando il Papa
ha fatto annunciare che quanto aveva raccolto, in quell’occasione, veniva destinato
ai terremotati. Così avviene di volta in volta, distinguendo tra attività ordinarie
di destinazione e interventi per motivi straordinari, come è stato appunto questo
terremoto.
D. - I media della Chiesa italiana si sono spesi molto per questa
Giornata della carità…
R. - Il quotidano Avvenire si è impegnato a diffondere
un manifesto e ha intensificato la comunicazione prima della Giornata vera e propria,
che è appunto domani, in modo tale che la sensibilità dei fedeli e di tanti altri
è stata resa più viva e più attenta. E’, dunque, un servizio specifico che da anni
ormai la Conferenza episcopale chiede ai suoi media, per far convergere l'attenzione
verso questa Giornata, perché sia un momento di solidarietà attorno al Papa ma sia
anche un momento di crescita nella fede e nell’unità della Chiesa, attorno al successore
di Pietro.