Cortile dei gentili all'ambasciata italiana presso la Santa Sede su "Diplomazia e
verità"
"Diplomazia e verità": questo il tema del nuovo appuntamento del Cortile dei Gentili,
che avrà luogo martedì 26 giugno, alle ore 18.30, all’Ambasciata d’Italia presso
la Santa Sede, a Palazzo Borromeo. Presiederanno l’incontro l’ambasciatore d’Italia
presso la Santa Sede, Francesco Maria Greco e il presidente del Pontificio Consiglio
della Cultura, il cardinale Gianfranco Ravasi. Interverranno il cardinale Jean-Lous
Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, l’ambasciatore
degli Stati Uniti presso la Santa sede, Miguel Humberto Diaz, l’ambasciatore del Marocco
presso il Quirinale, Hassan Abouyoub, Stefano Folli, editorialista del “Sole 24 ore”
e l’on. Gianni De Michelis, presidente dell’Ipalmo. Protagonisti dello straordinario
evento – il primo di questo genere - saranno i membri del Corpo diplomatico accreditati
presso la Santa Sede e presso il Quirinale. “Io ritengo - ha spiegato l’ambasciatore
Greco - che il Cortile dei gentili sia il foro più adeguato a discutere di verità
e diplomazia, proprio per il fatto che è un ambito naturale di dialogo. E siccome
la diplomazia oggi non è più l’arte del riferire, ma molto più direttamente l’arte
del gestire le diversità culturali, ideologiche, geopolitiche e geoeconomiche, ritengo
che nell’ambito di un foro come il Cortile dei Gentili, si possa affrontare questo
dialogo, nel senso letterale di una parola che attraversa i fossati della incomunicabilità”.
“Dobbiamo dire - ha affermato da parte sua il cardinale Ravasi - che la verità è una
delle grandi categorie della comunicazione umana, a tutti i livelli. E’ vero che la
diplomazia, tante volte, ricorre a strade alternative, però dobbiamo anche riconoscere
alla diplomazia la necessità dell’uso di una virtù che è fondamentale anche nella
comunicazione: la prudenza, la discrezione, il tono minore. Ecco, in questa luce possiamo
anche riconoscere che questi due vocaboli, diplomazia e verità, non sono poi così
tra loro antitetici”. (R.P.)