Bisogna agire in fretta per riportare la pace in Siria: così l'inviato dell'ONU, Kofi
Annan
“E' necessario il sostegno di tutta la comunità internazionale per risolvere la situazione
in Siria” ed è necessario agire in fretta. E’ l’appello lanciato da Kofi Annan, inviato
dell'Onu e della Lega Araba in Siria, parlando in conferenza stampa a Ginevra. La
situazione del Paese si sta sempre più deteriorando: oggi ore di scontri a Qudsaya,
sobborgo vicino Damasco hanno provocato diverse vittime. Secondo le Nazioni Unite
oltre un milione e mezzo di siriani hanno bisogno di aiuti umanitari. Il servizio
di Adriana Masotti : "Alzare
il livello di pressione" per convincere le parti a fermare le uccisioni e a iniziare
il dialogo". E’ quanto ha chiesto alla comunità internazionale e soprattutto ai Paesi
con più influenza, incluso l’Iran, l’inviato dell’ONU in Siria, Kofi Annan. ''Bisogna
agire ora, ha insistito, quello in Siria non può essere un processo senza fine' perché
più tempo passa più il futuro del Paese “sarà nero''. Annan ha anche riferito di essersi
recato in questi giorni in diverse capitali del mondo per parlare dei prossimi passi
per l'attuazione del piano di pace'' e organizzare una conferenza internazionale in
Svizzera alla fine del mese. Un richiamo a fare di più per trovare una soluzione è
venuto anche dal ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in un colloquio con il
suo omologo siriano. Lavrov ha indicato elezioni libere, sotto il controllo internazionale,
come via d’uscita dalla crisi. Sul terreno intanto almeno dieci civili sono rimasti
uccisi nel corso di una manifestazione di protesta ad Aleppo, seconda città della
Siria. Lo hanno denunciato alcuni attivisti locali, mentre sarebbero "sostenitori
del regime, probabilmente miliziani", i 26 cadaveri ritrovati nella provincia di Aleppo,
di cui i media di stato siriani avevano dato notizia come di civili massacrati da
"gruppi terroristici armati". Ed è esplosa la violenza in un sobborgo a 10 km a nordovest
di Damasco dove i ribelli hanno attaccato un quartiere. Gli scontri si sono protratti
per ore con diverse vittime. Infine, non si è ancora conclusa la vicenda dell’aereo
turco caduto nel Mediterraneo. Il premier turco Tayyip Erdogan ha riferito in conferenza
stampa di non poter affermare se il caccia sia precipitato o sia stato abbattuto.
Erdogan ha anche precisato di non aver ricevuto scuse dalla Siria e che sono ancora
in corso le ricerche dei piloti.