2012-06-21 14:30:07

Vertice "Rio +20". Il cardinale Scherer: impegno della Santa Sede a difesa della vita e dell'ambiente


Si chiude domani a Rio de Janeiro il Vertice sullo sviluppo sostenibile, apertosi ieri, a 20 anni dallo storico Summit sulla Terra. Si tratta di un confronto a tutto campo sul futuro dell’ambiente, mentre i manifestanti del “Vertice dei Popoli” hanno sfilato nel centro della città brasiliana per riaffermare i propri diritti. Il servizio di Francesca Ambrogetti:RealAudioMP3

“Debole e senza ambizioni”: così, è stato giudicato da molti osservatori il documento in esame da ieri della Conferenza internazionale per lo sviluppo sostenibile "Rio+20". I capi di Stato e di governo riuniti a Rio de Janeiro hanno aperto un dibattito dal quale si spera emerga una risoluzione più forte e decisa. Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha attribuito la debolezza delle proposte al contrasto tra gli interessi dei diversi Paesi. Più ottimista Dilma Roussef, presidente del Brasile che ha detto: “Sono convinta che saremo all’altezza della sfida della situazione globale”. Vent’anni dopo il Vertice della terra la situazione ambientale è peggiorata, ma si è aperto un profondo dibattito; si continua a sperare che si traduca in obiettivi concreti economici, ambientali, e sociali. Non la pensano così gli esponenti del "controvertice" convocati da varie organizzazioni sociali, che hanno protestato ieri a Rio. Da loro, la denuncia che i governi continuano a puntare più allo sviluppo che alla difesa dell’ambiente e dei settori più deboli della società.

Intanto, l’Italia ha accolto la proposta della Cina di stanziare fondi per sostenere la promozione delle tecnologie innovative e sostenibili nei Paesi in via di sviluppo. Sul significato di questo incontro, Cristiane Murray, della redazione brasiliana della nostra emittente, ha intervistato il cardinale Odilo Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo e Inviato speciale del Papa al Vertice "Rio+20":RealAudioMP3

R. – E’ un grande palcoscenico, dove compaiono rappresentanti di tutte le nazioni, anche se qualche capo di Stato importante non è venuto. Ci sono stati giorni di negoziazioni tra le commissioni rappresentative degli Stati ed anche la rappresentanza della Santa Sede ha lavorato sodo, perché si arrivasse ad un documento di consenso. La speranza è che questo documento rappresenti un passo in avanti, per quelle mete fondamentali, importanti, che si devono raggiungere, e cioè la preservazione della vita, che non può essere estromessa, e, dall’altra parte, lo sviluppo sostenibile, in particolare delle nazioni più povere, che hanno bisogno di essere sostenute dalle nazioni sviluppate, che possono e devono aiutare i Paesi meno sviluppati.

D. – Quindi la Santa Sede ha anche un determinato peso in queste negoziazioni, non è solo un’osservatrice?

R. – La Santa Sede è Osservatore permanente all'Onu, ma qui non si tratta dell’Onu, si tratta di una conferenza di nazioni. Qui a Rio la Santa Sede è, quindi, presente a titolo pieno, anche nelle negoziazioni, non solo come osservatore: ha la parola, interviene ed è intervenuta nelle negoziazioni per arrivare a un risultato.







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