Bagno di sangue in Siria. Oltre 60 i morti solo ieri
E’ stata l’ennesima giornata di sangue in Siria. Si registrano vittime soprattutto
tra i militari dell’esercito del presidente Assad. Intanto si sblocca la difficile
situazione di mille famiglie ad Homs, saranno evacuate dalla Croce Rossa Internazionale.
Rafforzare il mandato di Kofi Annan, emissario dell’Onu e della Lega Araba. A riferirlo
il numero due dell’organismo panarabo Ahmed Ben Helli. A chiedere di fermare le violenze
anche il nunzio in Siria. Benedetta Capelli:
E’ a sud e ad est della
Siria che si stanno concentrando le operazioni dei ribelli con perdite – dicono gli
attivisti – sempre più pesanti tra le file dell’esercito di Assad. Ieri, gli osservatori
Onu hanno sospeso il monitoraggio del cessate-il-fuoco violato ogni giorno, come confermano
i numeri. Ieri più di 60 morti, tra di loro tre minori e un religioso sciita ucciso
a Damasco. Paura anche per l’inviato italiano dell’Ansa, Claudio Accogli, rimasto
illeso in un attentato contro il convoglio su cui viaggiava a Daraa. Attacco nel quale
un agente ha perso la vita, 3 i feriti. A preoccupare è soprattutto la situazione
umanitaria ad Homs, città senza corrente elettrica e dove ormai manca anche la farina
per il pane. La Croce Rossa Internazionale ha avuto il via libera per evacuare migliaia
di civili. Forti le parole del nunzio a Damasco mons. Mario Zenari: La
Siria – secondo quello che vedo e provo – sta sanguinando in queste ultime settimane,
in questi ultimi giorni, sanguina da tutte le parti. La Siria sta iniziando la discesa
agli inferi. Allora credo che sia veramente il momento per la comunità internazionale
di non perdere attimi di tempo ma di frenare a tutti i costi, frenare questa discesa
altrimenti ci troveremo agli inferi. Credo, ripeto, che la Siria abbia bisogno in
questo momento del sostegno della comunità internazionale: ho paura che da sola non
riesca a fermare questa corsa verso il baratro.