Indonesia: ad Aceh estremisti islamici attaccano una casa di preghiera cristiana
Una folla di estremisti islamici ha attaccato una casa di preghiera cristiana nella
provincia di Aceh, danneggiando l'edificio e costringendo i fedeli a interrompere
le funzioni. Testimoni locali, che chiedono l'anonimato, raccontano che l'aggressione
è avvenuta durante le celebrazioni di domenica scorsa. Il luogo di culto appartiene
alla comunità protestante Indonesian Bethel Church. Dietro l'assalto dei fondamentalisti
pare vi sia la mancanza - accusa respinta dai cristiani - del permesso di costruzione
della casa, il famigerato Imb (Izin Mendirikan Bangunan). A gettare ulteriore sconforto
e paura fra i membri della chiesa, il fatto che la vicenda sia accaduta sotto gli
occhi della polizia che non è intervenuta durante l'attacco e, in un secondo momento,
ha posto i sigilli alla struttura. L'attacco contro i cristiani della Indonesian Bethel
Church è avvenuto a Peunayong, capoluogo della provincia di Banda Aceh. La folla ha
colpito mentre era in corso la preghiera domenicale: centinaia di assalitori hanno
scagliato pietre e sassi contro l'edificio, causando gravi danni. Testimoni oculari
confermano che la polizia ha assistito alla scena senza intervenire, mentre i fedeli
hanno dovuto evacuare la zona e cercare rifugio in un luogo più tranquillo. Attivisti
per i diritti umani e associazioni condannano il raid estremista, sottolineando il
fatto che è avvenuto in un "ambiente pluralista", conosciuto in passato per la relativa
calma. La provincia di Aceh, la più occidentale dell'arcipelago di Indonesia, è anche
l'unica in cui vige la Shariah; il rispetto delle regole è inoltre assicurato dalla
presenza per le strade della "polizia della morale", un corpo speciale che punisce
le violazioni al costume. In passato sotto la guida del governatore Irwandy Yusuf
- capo della guerriglia - vigeva una relativa calma e armonia interreligiosa fra maggioranza
musulmana e "stranieri" di diverse confessioni non islamiche. Tuttavia, negli ultimi
tempi la situazione è cambiata: sono iniziati gli attacchi contro le minoranze religiose,
l'ala fondamentalista ha guadagnato sempre più potere e libertà di azione. Alle elezioni
dello scorso aprile ha trionfato Zaini Abdullah, anch'egli leader della guerriglia
separatista a lungo in esilio in Svezia, che ha promesso lotta alla corruzione e applicazione
della legge islamica. A testimonianza della crescente tensione interreligiosa, nel
recente passato l'area è stata teatro di attacchi e violenze contro le comunità cristiane,
che hanno portato alla chiusura dei luoghi di culto. L'Indonesia è famosa per le sue
campagne di moralizzazione, in nome della Shariah e del costume islamico, che assumono
una connotazione particolarmente marcata ad Aceh: fra queste, la recente proposta
di legge volta a proibire l'uso della minigonna, la campagna di moralizzazione degli
ulema contro yoga e tabacco e i raid della polizia contro jeans e gonne attillate.
(R.P.)