Il cardinale Sandri in apertura della Roaco: alleviare le ferite della Siria
Affidarsi all’Eucaristia e lasciarsi ispirare dalla Divina Parola. Questo l’auspicio
per l’85.ma Riunione delle Opere d'Aiuto alle Chiese Orientali (Roaco) espresso ieri
mattina nell’omelia della Messa d’apertura nella chiesa di Santa Maria in Traspontina
a Roma, dal cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese
Orientali. Il porporato ha ricordato la missione della Roaco - levare una voce in
difesa degli oppressi - e ha rivolto un pensiero ai fratelli in Siria. Il servizio
di Roberta Barbi:
Non solo attività
d’informazione, ma un’azione concreta, retta e generosa, per rendere la storia che
viviamo un “luogo di speranza, nonostante le immense precarietà”. Con queste parole
il cardinale Sandri ha esortato l’assemblea che ha partecipato alla celebrazione d’apertura
dei lavori dell’85.ma Roaco a essere “espressione luminosa della carità della Chiesa
tra i fratelli e le sorelle orientali”. Questa, infatti, è la missione a cui la Roaco
è chiamata dal Vangelo: denunciare ogni ferita inferta all’uomo, alla comunità in
cui vive e alla libertà religiosa. Una denuncia che “si nutre dell’amore di Dio e
trova vie sempre nuove per diffondere la carità”. Un annuncio, quello della Parola,
che fa risorgere la vita “vera ed eterna” laddove tutto sembra votato alla morte.
Il
porporato ha rivolto anche un pensiero “all’amata Siria”, un pensiero che si riempie
di preghiera e disponibilità ad alleviare il più possibile le sofferenze nel corpo
e nello spirito di questi fratelli tanto provati. È nel calice di Cristo che si raccolgono
tali sofferenze e solo Cristo può essere la risposta ad esse: il Figlio di Dio che
nell’Eucaristia fa tornare la serenità e la vita dove regnavano lamento e disperazione.
Infine, il cardinale Sandri ha chiesto l’intercessione di San Romualdo, l’abate fondatore
dei Camaldolesi, che fecero da ponte fra le tradizioni monastiche di Oriente e Occidente,
di cui la Chiesa ricorda oggi la memoria liturgica e cita un suo insegnamento dalla
“Vita dei cinque fratelli”: “Se non puoi giungere a tutto (…) cerca di cantare nello
spirito e di comprendere nell’intelligenza ora un punto ora un altro (…) e quando
comincerai a distrarti, non smettere ma correggiti (…) e sii contento solo della grazia
di Dio”.