Il cardinale Filoni per il 150° dei Missionari di Scheut
“Proprio 150 anni fa, un gruppo di preti belgi si offrì a Propaganda Fide per lavorare
nelle missioni. Con essi Théophile Verbist fondava a Scheut, Bruxelles, la Vostra
Congregazione e prendeva quale terra di missione la Mongolia, dove Verbist morì già
nel 1868. Il seme era posto e cominciava a germogliare. Quel seme oggi è una pianta
che ha esteso i suoi rami in 23 Paesi sparsi in 4 continenti”. Con queste parole il
cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei
Popoli, ha ricordato gli inizi della Congregazione del Cuore Immacolato di Maria (Cicm)
i cui membri sono conosciuti come “missionari di Scheut”, durante la Concelebrazione
Eucaristica che ha presieduto nella cappella dei missionari di Marianhill, a Roma,
sabato scorso, festa del Cuore Immacolato di Maria a cui è intitolata la Congregazione.
“150 anni: un cammino di fede e di grazia in Cristo” è lo slogan scelto dai missionari
di Scheut per celebrare questo significativo anniversario. Ricordando il contesto
storico di quell’epoca - riferisce l'agenzia Fides - il Prefetto del Dicastero Missionario
ha sottolineato: “erano gli anni in cui gli ideali europei si dibattevano tra liberalismo
e integralismo e gli Stati nazionali erano tentati tra secolarizzazione, anticlericalismo,
regalisti e massoni; parte dell’Europa si apriva al Kulturkampf. Pio IX spingeva la
Chiesa nell’opera di evangelizzazione e schiere di missionari partivano dalle vecchie
cristianità europee verso Africa, Asia, Oceania. La Cina rappresentava un continente
quasi a sé. Fu un’epoca in cui videro la luce innumerevoli congregazioni e istituzioni
religiose”. Prendendo poi spunto dal Vangelo del giorno, il ritrovamento di Gesù nel
Tempio, il cardinale Filoni ha posto l’accento sul dialogo tra Gesù e i maestri, i
Rabbini, i quali “Erano pieni di stupore per la Sua intelligenza e le Sue risposte”.
“Gesù – possiamo intuirlo – parla del Padre, parla della rivelazione di Dio, parla
della Storia Sacra” ha spiegato il cardinale, sottolineando che in Lui c’è “una passione,
un fuoco che già lo divora. C’è in verità un desiderio di ‘parlare’ di Dio! Parlare
di Dio è annunciare l’amore e la misericordia; è coinvolgere Dio e renderlo tra noi,
e noi lasciarci prendere da Dio. Ciò è evangelizzazione. Questa passione, questo parlare
di Dio, questo annunciarlo, fu l’ultimo anelito del padre Verbist e dei suoi primi
compagni d’avventura. Questa passione di Gesù, che passa al Padre Théophile e che
passa ai missionari del Cuore Immacolato di Maria, è la stessa passione missionaria
che ha attraversato questi 150 anni di vita e di storia della Vostra Congregazione.”
Dopo aver espresso riconoscenza e stima ai Missionari di Scheut, il cardinale Filoni
li ha incoraggiati ricordando che ”l’Opera missionaria nel mondo non è finita, c’è
ancora bisogno di passione, di coraggio e di generosità”, e anche se “in 150 anni
il concetto e i modi di evangelizzare non sono più gli stessi, l’oggetto dell’evangelizzazione
è lo stesso: Gesù, Figlio unigenito del Padre, che ci rivela Dio”. E “il missionario
è anzitutto colui che ha questa ‘esperienza’ di Gesù; è colui che è preso da Lui;
è colui che aiuta l’uomo ad avere questo incontro con il Signore”. Infine il Prefetto
di Propaganda Fide ha messo in luce la coincidenza con l’Anno della Fede, ormai prossimo:
“sarà anche per voi, Missionari del Cuore Immacolato di Maria, una straordinaria occasione
per riflettere sulla vostra vocazione oggi e sul come partecipare non solo all’Anno
della Fede, ma anche alla prospettiva che questo Anno offre”. (R.P.)