2012-06-19 14:29:04

Il 26 giugno il Papa tra i terremotati del nord Italia. Mons. Cavina: un dono per rianimarci nella speranza


Martedì 26 giugno Benedetto XVI si recherà in visita presso le zone terremotate dell’Emilia Romagna, colpite dalla fine di maggio da un violento sisma che ha provocato innumerevoli vittime e sfollati, danneggiando anche molte Chiese. Il Papa, informa la Sala Stampa vaticana, partirà in elicottero alle ore 9.00 dall’eliporto vaticano. Alle 10.15 è previsto l’atterraggio nel campo sportivo di San Marino di Carpi (Modena), dove Benedetto XVI sarà accolto dal Prefetto Franco Gabrielli, Capo del Dipartimento della Protezione Civile. Quindi, su un pulmino della Protezione Civile, il Santo Padre si trasferirà verso Rovereto di Novi e passerà all’interno della “zona rossa” (Chiesa di Santa Caterina di Alessandria).

Alle 10.50 è previsto l’arrivo di Benedetto XVI presso l’area degli Impianti Sportivi, dove saranno presenti le autorità civili, vescovi, parroci, rappresentanti delle realtà imprenditoriali, fedeli. Il Papa riceverà il saluto dell’On. Vasco Errani, Presidente della Regione Emilia Romagna e pronuncerà un discorso. Alle 12.00, quindi, la partenza in elicottero verso il Vaticano, dove l’arrivo è previsto intorno alle 13.15. Il sisma, lo ricordiamo, ha colpito l’Emilia Romagna a più riprese a partire dalla fine di maggio, e provocando vittime e sfollati. A loro, il Papa ha dedicato più di un pensiero rivolgendo numerosi appelli alla solidarietà, soprattutto in occasione dell’Incontro Mondiale delle Famiglie svoltosi a Milano i primi di giugno, durante il quale Benedetto XVI si rivolse direttamente agli sfollati in video collegamento. Il Papa ha inoltre donato 500mila euro alle vittime del sisma.

E subito dopo l'annuncio della visita del Papa, Emanuela Campanile ha sentito il vescovo di Carpi, mons. Francesco Cavina:RealAudioMP3

“Sono senza parole per l’emozione e anche per la gioia, perché la visita del Santo Padre è un gesto veramente di grande affetto e di grande amore nei confronti delle nostre popolazioni, dei nostri sacerdoti e anche di noi vescovi, che stiamo affrontando questa situazione con grande – non nascondo – fatica e a volte anche sofferenza, pur nella speranza che anche da questa tragedia il Signore sappia trarre il bene. E forse la visita del Santo Padre è proprio uno dei doni che il Signore vuole farci, per rianimarci nella nostra speranza, per godere di un momento di gioia, di serenità e di pace insieme al Pastore supremo della Chiesa. Quindi, non posso che essere veramente contento e felice e credo anche la popolazione; e non posso che ringraziare il Santo Padre per la scelta che ha fatto di venire in mezzo a noi, per toccare con mano la sofferenza di questa terra”.







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