Ridurre le tasse a quelli che le pagano e' un obiettivo del governo ma "non e' pensabile
nel breve" termine. Lo ha sottolineato il ministro dello Sviluppo Economico Corrado
Passera. Intanto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, parlando in Aula al Senato,
ha affermato che i lavoratori da salvaguardare, oltre i 65.000 gia' previsti dal decreto
del Governo, sono 55.000. Giampiero Guadagni
Chiamata
dalle parti sociali e dalle forze politiche a fare chiarezza sulla tormentata vicenda
degli esodati, il ministro Elsa Fornero, in Aula al Senato, ha respinto l’accusa di
avere nascosto i veri numeri. Nei giorni scorsi era stata resa nota la relazione dell’Inps
datata 22 maggio che quantificava in 390 mila le persone che rischiano di rimanere
senza stipendio e senza pensione. Dati parziali e fuorvianti, sostiene Elsa Fornero,
che ha sostanzialmente confermata la quota fissata dal decreto interministeriale:
65 mila. Ma il ministro ha spiegato: si tratta di lavoratori salvaguardati ai quali
però, precisa, vanno aggiunti altri 55 mila da salvaguardare. Sulle soluzioni per
risolvere il problema, la Fornero puntualizza: sono allo studio diverse ipotesi su
cui il governo vuole confrontarsi con le parti sociali e il Parlamento. Parti sociali
e Parlamento che non sembrano affatto soddisfatti delle spiegazioni date oggi pomeriggio
dal ministro. La necessità di dare soluzione alla vicenda era stata rimarcata in mattinata
anche dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, che ha anche ribadito
quanto detto ieri dal premier Monti sulle tasse: vanno ridotte, ma è impensabile farlo
ora. Resta confermato l'obiettivo indicato nella spending review di recuperare risorse
al fine di evitare l'aumento dell'Iva. Il ministro ha poi spiegato che tra le infrastrutture
a cui il governo vuole dedicarsi il Ponte sullo Stretto non è una priorità.