Appello di Save the Children al G20: i governi sviluppino sistemi di protezione sociale
In occasione dell’avvio dei lavori del G20 in Messico, Save the Children ha pubblicato
il rapporto “Una possibilità per crescere”, che descrive la situazione dell’aumento
della povertà nei Paesi economicamente avanzati. A causa della crisi economica sale
di 6 milioni il numero delle persone che devono fare i conti con la fame. Se dovesse
verificarsi il fallimento dell’economia di Spagna e Italia le previsioni sarebbero
peggiori, e si potrebbe arrivare a 33 milioni di persone che patirebbero la fame,
ritrovandosi in condizioni di povertà e nell’impossibilità di reperire gli alimenti
di base. Il direttore generale di Save the Children Italia, Valerio Neri, sostiene
che “in un mondo che sta già combattendo la fame di milioni di bambini questa notizia
è devastante. È comprensibile – prosegue il direttore generale – che i leader del
G20 dedichino un ampio dibattito all’economia europea ma il solo fatto che i bambini
più poveri non hanno voce a quel tavolo, non significa che a loro debbano essere lasciate
le briciole”. I governi si trovano a fare i conti con la necessità di mettere in salvo
l’Europa da una crisi e allo stesso tempo evitare che le ricadute pesino sui Paesi
meno sviluppati. Il rapporto di Save the Children suggerisce come soluzione quella
di aiutare i Paesi poveri a sviluppare sistemi di protezione sociale, come sovvenzioni
economiche, cibo o altri beni, come reti di sicurezza nel periodo di crisi. La proposta
avanzata è quella di creare un Fondo di Rapida Risposta Sociale, gestito dalla Banca
Mondiale, per aiutare i Paesi a basso reddito. Dall’inizio della crisi economia nel
2008, ricorda l’Ong, 75 milioni di persone in più si sono ritrovate senza sufficiente
cibo, e il numero di persone a rischio fame a livello globale è salito da 850 milioni
ad almeno 2 miliardi. (A.C.)