Africa Occidentale: nasce l’unità di pace e sicurezza per rispondere alla crisi
La nascita di un’Unità di pace e sicurezza per gestire la situazione di instabilità
dell’Africa Occidentale: è quanto hanno deciso i presidenti di Guinea, Liberia, Sierra
Leone e Costa d’Avorio, riunitisi in un vertice a Conakry. L’iniziativa – riferisce
l’agenzia Misna – è stata presa per fronteggiare le diverse crisi che stanno affliggendo
i Paesi della zona, in particolare quella del Nord Mali, della Guinea Bissau e il
conflitto al confine tra Liberia e Costa d’Avorio. Una delle altre iniziative, infatti,
è stata quella di attivare pattuglie miste per rendere più sicure le frontiere. Proprio
lo scorso 9 giugno, dopo l’attacco al villaggio ivoriano di Taï, il governo liberiano
ha chiuso le frontiere e deciso di arrestare e rimpatriare ogni persona coinvolta
negli attacchi. Secondo l’Onu e il governo ivoriano, delle ultime violenze sono responsabili
alcuni gruppi armati legati all’ex presidente Gbagbo. A tali accuse risponde Laurent
Akoun, portavoce del Fronte popolare ivoriano (Fpi), l’ex partito al potere, affermando
che le violenze farebbero parte di “un complotto orchestrato dal potere per accelerare
l’espropriazione dei contadini autoctoni e completare la colonizzazione burkinabé
per consegnare le risorse nazionali alle multinazionali”. Il ministro della Difesa
ivoriano ha, tuttavia, avviato un censimento per identificare tutti gli ex combattenti
in circolazione e procedere al disarmo, alla smobilitazione e al reinserimento. (A.C.)