2012-06-18 15:16:14

Nigeria, un'altra domenica di sangue


RealAudioMP3 "I cristiani della Nigeria sono davvero colpiti e addolorati dai nuovi attacchi alle chiese e tra di noi cresce la disperazione"."I vescovi lanciano appelli per calmare le comunità cristiane, ma purtroppo l'insofferenza è sempre più alta e così si spiegano le rappresaglie di domenica. Ma la posizione cattolica non può essere mai quella di rispondere alla violenza con la violenza". E' la drammatica testimonianza di p. Patrick Tor Alumuku, direttore dell’Ufficio Comunicazioni sociali dell’Arcidiocesci di Abuja, all'indomani dell'ennesima tragica domenica di sangue nel Nord del Paese africano, innescata dagli attentati dei terroristi islamisti. "Continuiamo a pensare che questi attacchi siano più politici che religiosi e abbiano lo scopo di mettere in difficoltà il governo che nonostante tutti gli sforzi sembra impotente". "Sono atti che si spiegano con la volontà di contrastare il presidente cristiano Goodluck Jonathan che le elezioni dello scorso anno hanno riconfermato al potere". "Le intelligence di tutto il mondo seguono con attenzione e preoccupazione l'evolversi della sitazione in Nigeria - aggiunge Marco Di Liddo del Ce.Si.(Centro Studi Internazionali) - per motivi pratici e politici". "Nel Paese operano numerose realtà internazionali che vanno tutelate e la Nigeria è uno degli stati africani più ricchi e con il più alto numero di musulmani". "Gli Usa tentano da oltre tre mesi di far approvare al Congresso l'iscrizione della setta islamista nigeriana Boko haram nella lista delle organizzazioni terroristiche internazionali. Il governo di Abuja considera a volte troppo invasive certe forme di collaborazione esterne e il suo contributo in questo senso ha ampi margini di miglioramento". (a cura di Fabio Colagrande)







All the contents on this site are copyrighted ©.