di Francesco Martino, inviato ad Atene per Osservatorio Balcani e Caucaso L'ottimismo
derivante dai risultati del voto, molto evidente sui media internazionali, in Grecia
è più smorzato. Il segnale di stabilità voluto dall'Ue la Grecia lo ha dato, ma si
tratta di stabilità estremamente fragile. Qui già si intravede la possibilità di nuove
elezioni entro qualche mese. La questione immigrazione, che scatena forte tensione
sociale - poco sottolineata nell'informazione estera - ha pesato molto sui voti ottenuti
da Alba dorata (la formazione con marcate connotazioni filo-naziste e razziste). Oggi
al leader del partito greco di destra Nea Dimokratia, Antonis Samaras, l'incarico
di formare un governo, dopo che il voto di ieri in chiave pro-euro lo ha visto uscire
vincitore. Il Pasok, terzo partito ellenico, ha annunciato di voler partecipare all'esecutivo
di ampia coalizione, che però dovrebbe a suo avviso includere anche Syriza, grande
sconfitta dalle elezioni, ma il cui leader ha già detto di no. (a cura di Antonella
Palermo)