2012-06-17 09:30:44

Con il video messaggio del Papa, nel pomeriggio si conclude il Congresso Eucaristico a Dublino


Si chiude oggi a Dublino il 50.mo Congresso Eucaristico Internazionale. Nel primo pomeriggio il cardinale Marc Ouellet, Legato pontificio, presiederà la Messa “Statio Orbis” a Croke Park. Durante la celebrazione verrà trasmesso un videomessaggio di Benedetto XVI. Per un primo bilancio su questo grande evento ecclesiale, la nostra inviata a Dublino, Emer McCarthy, ha intervistato padre Vittore Boccardi, della segreteria del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali:RealAudioMP3

R. – E’ stata una settimana molto intensa, ben costruita e strutturata, attraverso i programmi consueti dei Congressi eucaristici che sono basati sulle liturgie, sulle catechesi e sulle testimonianze. Io sottolineerei dunque la qualità delle liturgie: sono state delle liturgie ben celebrate, ben vissute, serene, con dei gesti anche interessanti e innovatori, come l’uso dell’incenso che passa attraverso la folla al momento dell’offertorio. La qualità delle liturgie si vede soprattutto nella capacità di coloro che partecipano nell’entrare nello spirito della celebrazione attraverso non soltanto i canti, ma anche l’attenzione alla Parola di Dio e alle omelie dei celebranti. A proposito di celebranti, le liturgie sono sempre state presiedute da persone eminenti della Chiesa cattolica, a partire dal cardinale Ouellet, che ha celebrato la Messa di inizio del Congresso, domenica scorsa, al cardinale Brady.

D. – Molti pellegrini sono rimasti colpiti dall' intervento del cardinale Maradiaga, mercoledì su “ministero e comunione”, e da quello del cardinale Brady sulla guarigione nella comunione...

R. – Il cardinale Maradiaga ha parlato nel giorno in cui in qualche modo si metteva in relazione l’Eucaristia e la comunione con il Sacramento dell’Ordine, quindi con il presbiterato e i ministeri ecclesiali. E' riuscito a mostrare come attraverso l’Eucaristia si possa costruire davvero una Chiesa capace di servire il mondo attraverso tante possibilità, ma soprattutto che è capace di entrare nel mondo con la forza del Vangelo per dargli nuova linfa, nuovo coraggio per affrontare le nuove sfide. Particolarmente toccante è stata l’omelia del cardinale Brady sulla guarigione, sul perdono. Un’omelia che sicuramente è nata dalla profondità del suo cuore, perché conosciamo bene anche i momenti difficili che la Chiesa irlandese e anche il cardinale Brady stanno vivendo. Altro momento interessante è stato quello della liturgia presieduta dal Patriarca di Gerusalemme, Twal, il quale ha ottenuto forse, più di tutti, attenzione e riconoscimento: la sua omelia è stata interrotta più volte da applausi da parte dell’assemblea. A proposito di assemblea, bisognerà sottolineare che forse mai come questa volta, le assemblee liturgiche sono state davvero devote, partecipate: la gente ha partecipato con tutto il cuore, con tutta l’anima e ha cercato di entrare nello spirito della liturgia, dandogli davvero la dimensione della comunione fraterna, della comunione universale.







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