2012-06-16 14:12:12

Mauritius: approvata la depenalizzazione dell’aborto. Inascoltati gli appelli della Chiesa a favore della vita


È stata approvata, nelle Mauritius, la legge sulla depenalizzazione dell’aborto. La normativa, che ha visto 50 voti favorevoli e 14 contrari, permette l’interruzione volontaria di gravidanza in alcuni casi specifici. Inascoltati gli appelli della Chiesa locale a favore della vita. Il servizio di Isabella Piro:RealAudioMP3

“La Chiesa rispetta il risultato di un processo democratico, ma continuerà a promuovere la formazione delle coscienze sul dovere civico di proteggere la vita umana”: è quanto afferma mons. Maurice Piat, vescovo di Port-Louis, nelle Mauritius, dopo che, martedì scorso, il Parlamento locale ha approvato la depenalizzazione dell’aborto in alcune circostanze: quando la gravidanza comporta, per la donna, il rischio della vita o di conseguenze gravi e permanenti sulla sua salute fisica e mentale; in caso di malformazioni del feto; se la donna resta incinta dopo un’aggressione sessuale, oppure ad un’età inferiore ai 16 anni o, ancora, in caso di incesto. “Il nostro rispetto della democrazia non mina affatto la nostra responsabilità civica – sottolinea mons. Piat – anche se la legge dà ora alle donne il diritto di eliminare, in determinati casi, una vita umana già iniziata, la Chiesa cattolica auspica che ciò non diminuisca il dovere di tutti di proteggere la vita umana in ogni occasione”.

Di qui, l’appello che il presule lancia affinché si “rafforzi la solidarietà necessaria perché la protezione della vita umana sia efficace”. Per quanto concerne la Chiesa, garantisce il vescovo di Port-Louis, “si continuerà a sviluppare una rete di solidarietà per aiutare le donne in difficoltà e a portare avanti tra i giovani l’educazione ad una sessualità responsabile”. “La tutela della vita – conclude mons. Piat – rimarrà sempre la pietra angolare della costruzione dell’intera società”. Sulla specifica vicenda, queste del vescovo di Port-Louis non sono le prime parole che la Chiesa locale pronuncia a favore della vita e contro l’aborto: da più di un mese, infatti, ovvero da quando il progetto di legge sull’interruzione volontaria di gravidanza era stato presentato ufficialmente, il 4 maggio, i vescovi delle Mauritius avevano più volte fatto sentire la propria voce. Non solo: a metà del mese scorso, anche gli anglicani erano scesi in campo per ribadire l’importanza della vita umana e in una lettera firmata assieme a mons. Piat, il vescovo anglicano Ian Ernest scriveva: “Nessuno ha alcun diritto sulla vita umana, ma soltanto una responsabilità nei confronti di essa” e concludeva: “L’aborto non è una soluzione; è essenziale, invece, sostenere le donne incinte in difficoltà”.







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