Congresso eucaristico di Dublino. Domani chiusura con l’atteso videomessaggio del
Papa
Si avvia alla conclusione il 50.mo Congresso eucaristico internazionale di Dublino.
Grande attesa tra i partecipanti per il videomessaggio di Benedetto XVI, che verrà
trasmesso domani pomeriggio durante la Messa “Statio Orbis”, presieduta dal Legato
Pontificio, il cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i Vescovi.
Alessandro Gisotti ha chiesto alla nostra inviata in Irlanda, Emer McCarthy,
di raccontare il clima che si respira alla vigilia della conclusione del Congresso:
R. – Forse sarà
perché finalmente è uscito il sole, forse sarà perché è sabato o forse perché durante
la settimana questo Congresso è andato avanti, crescendo sempre di più. Ma oggi c’è
un grande via vai di persone: già dalla mattina presto erano presenti numerosi pellegrini
fuori. Si è sparsa la voce e le persone, gli irlandesi sono venuti qui all’Rds per
partecipare al penultimo giorno di lavori del Congresso eucaristico internazionale.
D. – Il tema di oggi è legato alla Parola di Dio e a Maria…
R. – Certamente.
Dobbiamo ricordare che oggi è la ricorrenza liturgica del Cuore Immacolato di Maria
e sappiamo che gli irlandesi – anche attraverso le Legioni di Maria – hanno una devozione
particolare alla Madonna, molto importante nel percorso e nella storia della loro
fede. Questa mattina, nell’Arena Centrale abbiamo avuto, forse, il momento più toccante
di tutto questo Congresso: quando l’arcivescovo di Manila – per la seconda volta questa
settimana – ha preso la parola e ha parlato della comunione nella parola grazie a
Maria. A un certo punto si è emozionato, commuovendo così anche tutta l’assemblea:
parlando delle conseguenze di quando questa comunione umana, che ci viene data da
Dio anche tramite la Madonna, viene interrotta e ha parlato di come la conseguenza
di questa rottura di comunione possa portare anche sino alla schiavitù delle persone,
degli esseri umani, riferendosi particolarmente al traffico disumano dei bambini e
delle donne, soprattutto nel suo Paese. L’arcivescovo di Manila è riuscito a portare
le lacrime agli occhi di tutti coloro che lo ascoltavano.
D. – Domani, la
chiusura con il messaggio di Benedetto XVI: c’è attesa tra i fedeli per le parole
del Santo Padre?
R. – Non parlano d’altro. Da giorni i pellegrini intorno all’Rds
si chiedono quale messaggio avrà per loro il Papa Benedetto XVI. Dobbiamo anche sottolineare
che loro hanno fame di sentire le parole del Papa e che sperano di ricevere qualche
indicazione per il futuro della fede in questo Paese.
Uno dei momenti forti
in questa settimana di Congresso eucaristico è stata la processione eucaristica per
le strade di Dublino avvenuta mercoledì scorso con la partecipazione di oltre 10 mila
fedeli. Sull’importanza di questo evento, ecco la testimonianza di padre Kevin
Doran,segretario generale del comitato organizzatore del Congresso, al
microfono di Emer McCarthy:
R. – Io sono
abituato alla processione del Santissimo a Roma, in via Merulana. Non c’è stato niente
di simile a Dublino per tantissimi anni. In questa processione, ben 13 mila persone
al seguito del Santissimo, in un’atmosfera di preghiera e con la gioia di essere in
comunione l’uno con l’altro.
D. – Cantando per le strade di Dublino, fermando
il traffico e soprattutto camminando con Dio...
R. – Sono due i motivi per
la processione: estendere l’adorazione dell’Eucaristia al di fuori della Messa e dare
un segno della nostra volontà di camminare con Gesù.
D. – Anche un segno della
multiculturalità della Chiesa in Irlanda...
R. – Esatto. Ci sono i siro-malabaresi,
i vietnamiti, i nigeriani, i polacchi, gli sloveni e tanti che vengono da fuori. L’altro
giorno ho incontrato la Chiesa del Turkmenistan.
D. – Abbiamo visto in questi
giorni la grande fame per la catechesi che hanno gli irlandesi: vi ha un po’ sorpreso,
vero?
R. – Sì, perché normalmente in parrocchia, quando si cerca di organizzare
qualcosa, vengono sei-sette persone. Qui, però, c’è una grande varietà di conferenzieri
– siamo rimasti davvero sorpresi – e ci sono le file fuori. Anche l’arcivescovo di
Dublino ha detto: “Voglio tornare a parlare qui anche domani”.