2012-06-15 20:40:19

La Chiesa in Africa e Medio Oriente protagonista al Congresso Eucaristico di Dublino


Quinto giorno di lavori per il 50.mo Congresso eucaristico internazionale di Dublino. Nel pomeriggio finalmente è cessata la pioggia e numerosissimi fedeli hanno rpeso parte alla celebrazione dell’Eucarestia con l’Unzione degli infermi, presieduta dal Patriarca Latino di Gerusalemme, mons. Fouad Twal nell’Arena della Royal Dublin Society. Tante le relazioni, i workshop e le testimonianze per riflettere sul tema “Comunione nella sofferenza e nella guarigione”. Protagonisti alcuni esponenti delle chiese dell’Africa e del Medio Oriente Sentiamo l'inviata della nostra redazione inglese a Dublino, Emer McCarthy:RealAudioMP3

R. - Il tema di oggi è "Comunione nella sofferenza e nella guarigione". Oggi pomeriggio al centro dell’ascolto della grande Arena della Royal Dublin Society (Rds) sono stati protagonisti la Chiesa in Africa e nel Medio Oriente. Ha rappresentato l’Africa femminile Rose Busingye, fondatrice di una organizzazione che si occupa di curare tutti coloro che soffrono di Hiv e di Aids. Nella sua testimonianza ha parlato di come il tutto il suo lavoro tragga origine dal rapporto con Gesù Risorto nell’Eucaristia e come senza il suo incontro con il Dio vivente ogni giorno non sarebbe capace di portare avanti questo grande progetto. Un progetto che si prende cura dei bambini orfani - 2.700 - a causa di questa malattia. Protagonista, sempre oggi pomeriggio nell’Arena della Rds, il vescovo di Erbil, in Iraq, mons. Bashar Warda. Il presule ha parlato di come la preghiera della Chiesa universale abbia sostenuto i fedeli nella sua terra: una Chiesa che ha conosciuto la sofferenza in prima persona, ma non ha mai perso la speranza, perché "c’è sempre un Venerdì Santo e anche una Domenica di Pasqua nella Chiesa universale". Lo ha ricordato il Patriarca di Gerusalemme, Twal, che ha presieduto la celebrazione eucaristica: una liturgia che ha visto la partecipazione di una grande folla all’Arena di Dublino, forse anche grazie al fatto che dopo due giorni ha finalmente smesso di piovere.

D. - Il 50. mo Congresso Eucaristico Internazionale si avvia a conclusione. Quale atmosfera si respira in queste ultime giornate di lavori?

R. - L’atmosfera che c’è qui pervade non solo l’Arena del Congresso, ma anche fuori, anche le strade di Dublino. E’ un qualcosa di speciale, di particolare quello che è successo in questa settimana nella capitale irlandese: gli irlandesi sono tornati a sorridere e questa forse sembra una cosa molto banale, ma - credimi - in questi tempi nei quali la Chiesa ha sofferto molto, questo non è poco. E bisogna dire che tutto ciò avviene grazie all’affluenza di tanti pellegrini da tutto il mondo, che hanno potuto parlare con i fedeli irlandesi, anche delle loro difficoltà e delle loro esperienze di fede. I fedeli irlandesi non si sono più sentiti così soli e si sono resi conto di far parte di una Chiesa universale e che il loro cammino è sostenuto anche dai fratelli e dalle sorelle che vivono all’estero.







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