2012-06-15 15:22:35

Amazzonia, la Chiesa denuncia i suicidi degli indigeni


Luis Badilla Morales, Radio Vaticana
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Un quinto della foresta amazzonica è stato disboscato, un gravissima perdita per il futuro dell'umanità e della biodiversità. Oltre al governo brasiliano e all'Onu, la realtà che più si occupa di salvaguardare la foresta e i suoi abitanti è la Chiesa Cattolica, attraverso il Consiglio Indigenista Missionario (CIMI). L'ultimo rapporto denuncia che l'Amazzonia continua a essere teatro di devastazioni naturali e umane. Le popolazioni autoctone, sfidate dai colonizzatori, ricorrono spesso al suicidio. Perché per l'indigeno la terra è un valore filosofico, esistenziale, non solo una merce.
Il Consiglio Indigenista Missionario (CIMI), organizzazione della Chiesa cattolica in Brasile, ha presentato a Brasilia i dati del 2011 sulla violenza contro le popolazioni indigene. Come riportato dall'Agenzai Fides, il Rapporto annuale del CIMI, preparato con persone che lavorano sul campo, afferma che tra il 2000 e il 2011 sono stati registrati 555 suicidi di indigeni nel Mato Grosso do Sul, lo stato con il più grande gruppo etnico del paese, i Guarani Kaiowá. "I dati presentati in questo rapporto rivelano l'aggressione alla dignità umana delle popolazioni indigene del Brasile, il loro dolore e la loro sofferenza" scrive nell'introduzione del documento Mons. Erwin Kräutler, Vescovo della Prelatura di Xingu in Amazzonia e Presidente del CIMI. Il rapporto mostra un aumento del “danno ambientale”, rivelando che lo scorso anno sono stati segnalati 42 casi di “invasioni per il possesso e lo sfruttamento illegale delle risorse naturali”, un numero in aumento rispetto al 2010. (intervista a cura di Fabio Colagrande)







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