Congresso eucaristico di Dublino. Il cardinale Turkson: rinnovare la comunione
attraverso la riconciliazione
A Dublino, continuano con grande partecipazione di fedeli, i lavori del Congresso
eucaristico internazionale. Tema dell’odierna giornata è: “Ristabilire la comunione
attraverso la giustizia e la riconciliazione”. Tra le personalità intervenute stamani
anche il cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio “Giustizia e
Pace”. La nostra inviata in Irlanda, Emer McCharty si sofferma sulla giornata
oggi, al microfono di Alessandro Gisotti:
R. – La giornata
si è aperta con una liturgia di riconciliazione nell’arena centrale della Royal Dublin
Society a Dublino; una liturgia della Parola ma anche della preghiera: preghiera per
la riconciliazione non solo in Irlanda, ma in tutti quei Paesi, dove ancora sono in
atto dei conflitti e delle violenze. I partecipanti hanno ascoltato le parole del
cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio "Giustizia e Pace". Il
cardinale ha raccontato la storia di suor Genevieve della comunità di Saint Mary of
Namur in Rwanda, storia che rivela l’orrore del genocidio, che si è vissuto in quel
Paese; ha parlato di questa suora, la cui famiglia è stata toccata profondamente:
lei ha perso tutti i suoi fratelli in questo genocidio e ha trovato difficoltà nel
perdonare coloro che hanno commesso questo orrore; ha parlato di come questa suora,
durante il grande Giubileo del 2000, sia andata in prigione a trovare coloro che avevano
ucciso i suoi famigliari e lì, in un momento di grande grazia, sia riuscita a perdonarli.
Ha, quindi, richiamato questa religiosa come esempio di quanto la riconciliazione
riporti l’armonia e la pace nella vita personale, ma anche in quella comunitaria,
perché suor Genevieve lavora tuttora in Rwanda per portare la riconciliazione tra
le comunità. E’ un esempio particolare, locale, ma può essere esportato in tutto il
mondo.
D. – Queste testimonianze ovviamente danno anche il senso dell’importanza
per chi partecipa, dei fedeli che partecipano numerosi fin dalla Messa di apertura
a Dublino...
R. – Certamente. C’è sempre l’atmosfera di un Congresso che sta
crescendo. Ogni giorno sono sempre di più le persone che affollano i vari stand e
che ascoltano i vari interventi. Molti hanno scelto oggi il "giorno della riconciliazione"
come quello di apertura per le loro esperienze nel Congresso. Questo tema è molto
sentito in Irlanda, soprattutto perché nel passato la pace non è sempre stata facile
in quest’isola.
D. – Torniamo un attimo a ieri sera. C’è stato un momento molto
intenso: la processione eucaristica...
R. – E’ stato veramente un momento di
grande raccoglimento qui nel Congresso. La processione eucaristica è cominciata nell’arena
centrale per poi uscire dal confine di questo Congresso e attraversare le strade della
città, dove si è affollata tanta gente. E’ iniziata alle 19 e si è conclusa alle 22.30.
Questo evento ha soprattutto sottolineato come anche la Chiesa irlandese sia cambiata
negli anni, perché a condurre questa processione sono state le comunità degli immigrati,
che ormai hanno trovato la loro casa qui in Irlanda, partendo dalla comunità siro-malabarese,
ma anche da coloro che vengono dal Libano, dal Pakistan e dall’Afghanistan. Hanno
dimostrato come la comunità immigrata in Irlanda adesso faccia parte integrale della
vita della Chiesa.