Onu: in Siria 1200 bambini protagonisti di violenze dall’inizio del conflitto
L’organismo Onu incaricato di monitorare le condizioni dei minori nei conflitti armati
ha pubblicato il rapporto annuale nel quale è descritta la situazione dei bambini
nelle zone di guerra. Particolarmente drammatica la situazione in Siria, dove dall’inizio
del conflitto sarebbero state commesse gravi violazioni su oltre 1200 bambini. La
rappresentante speciale dell’Onu Radhika Coomaraswamy – riferisce l’agenzia Misna
– ha spiegato che emerge uno scenario che rivelerebbe una “brutalità” inusuale che
supera di gran lunga le situazioni di abuso a cui i minori sono sottoposti solitamente
in contesti di guerra. Diversi testimoni hanno parlato di assedi e violente repressioni
commesse in molte città e villaggi abitati da donne e bambini, in cui i minori sono
rimasti vittime. Nella zona di Ayn l’Arouz, lo scorso 9 marzo, le forze armate avrebbero
ucciso 11 persone tra cui 3 ragazzi tra i 15 e i 17 anni. Avrebbero poi prelevato
alcuni bambini, usandoli come scudi umani davanti alle finestre e sugli autobus che
trasportavano militari. “La morte di giovani innocenti – afferma mons. Mario Zenari,
nunzio in Sira, in un’intervista all’agenzia AsiaNews – e il loro utilizzo come scudi
umani o soldati è un crimine inaccettabile. La comunità internazionale e l'Onu devono
fare di tutto per difendere queste vittime innocenti, sfruttate dal regime e dai ribelli”.
Il vescovo ha poi invitato al dialogo, e ha lanciato l’appello alla comunità internazionale,
in particolare ai Paesi cristiani, a non lasciare sola la Siria. Gli Stati Uniti hanno
intanto espresso timori per possibili nuovi massacri, mentre un portavoce di Kofi
Annan, autore del piano di pace per la Siria, ha riferito che i civili, intrappolati
nella città del nord-ovest del Paese, chiedono di consentire l’immediato ingresso
degli osservatori dell’Onu. (A.C.)