Libia: aumentano le tensioni ma la popolazione vuole la pace
Crescono le tensioni in diverse parti della Libia a seguito di attentati e scontri
tra milizie. A Misurata, un ordigno ha colpito la sede locale della Croce Rossa Internazionale,
provocando il ferimento di un passante. L’11 giugno un convoglio che trasportava l’Ambasciatore
britannico in Libia è stato colpito con razzi a Bengasi, la capitale della Cirenaica
(est). Solo qualche giorno prima una bomba era esplosa nei pressi del Consolato statunitense
di Bengasi. A questo proposito - riferisce l'agenzia Fides - mons. Sylvester Carmel
Magro, vicario apostolico di Bengasi, dice all’agenzia Fides che “la popolazione della
città vuole pace e tranquillità, dopo tanti lutti dovuti alla guerra dell’anno scorso.
In superficie sembra tutto normale, i negozi sono aperti, la gente va al lavoro ma
sotto sotto si avverte una tensione. La comunità straniera è senza dubbio scossa dagli
ultimi avvenimenti”. Anche a Tripoli di giorno sembra prevalere la calma, ma di notte
si odono spesso sparatorie. La presenza di diverse milizie armate può sfociare in
combattimenti come quelli scoppiati nella regione di Mezda (sud-ovest di Tripoli)
tra membri della tribù di Machachia e quelli della tribù de Gontrar e della città
di Zenten. In questa località sono detenuti 4 membri della Corte Penale Internazionale
(CPI) giunti in Libia per incontrare il figlio di Gheddafi, Seif al-Islam, detenuto
dalle milizie locali.