India: nell'Assam, tribali cristiani picchiati e costretti a convertirsi all’induismo
Insultati, minacciati di morte, picchiati e costretti ad abiurare il cristianesimo:
è accaduto nel villaggio di Deuphani (Assam) ad alcuni tribali Rabha, vittime in questi
ultimi giorni di attacchi di 40 radicali indù. "Sono aggressioni sistematiche - denuncia
all'agenzia AsiaNews Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians
(Gcic) - non più tollerabili. I fedeli della tribù Rabha vivono ormai nel terrore.
Alle autorità dico: proteggete tutti i vostri cittadini". In seguito all'attacco,
tre cristiani, compresa una donna, hanno riportato gravi ferite e sono stati ricoverati,
Tutto è iniziato l'8 giugno scorso, quando alcuni indù hanno trovato il cristiano
Bhageswar Rabha, fuggito da Deuphani, e costretto a riconvertirsi all'induismo. Qualche
ora dopo, intorno alla mezzanotte, un gruppo di 40 indù ha fatto irruzione nella casa
di Manesor Rabha, un cristiano pentecostale, prelevandolo insieme a sua moglie Mala,
e a Michael Rabha (nella foto) e Prashanto Rabha, altri due credenti. Una volta trascinati
fuori, li hanno insultati e minacciati, tentando di convincerli ad abiurare il cristianesimo
e a firmare dei fogli in bianco. Di fronte al silenzio dei cristiani, gli aggressori
hanno iniziato a picchiarli, per poi riportarli a casa di Manesor con la minaccia
di "terribili conseguenze" se avessero denunciato l'accaduto alla polizia. La mattina
del 10 giugno, Mala, Michael e Prashanto sono stati ricoverati al Satribari Christian
Hospital. In seguito all'attacco, altre due famiglie (sette persone in totale) sono
fuggite dal villaggio. "L'amministrazione del distretto - sottolinea Sajan George
- deve assicurare protezione e sicurezza a questi tribali cristiani. La libertà religiosa
è sancita dall'art.25 della Costituzione indiana, che garantisce ai cittadini di ogni
credo di professare, praticare e diffondere la sua fede". (R.P.)