Lunedì
11 giugno 2012 - Benedetto XVI alla Messa di Pentecoste: "E’ vero, abbiamo
moltiplicato le possibilità di comunicare, di avere informazioni, di trasmettere notizie,
ma possiamo dire che è cresciuta la capacità di capirci o forse, paradossalmente,
ci capiamo sempre meno? Tra gli uomini non sembra forse serpeggiare un senso di diffidenza,
di sospetto, di timore reciproco, fino a diventare perfino pericolosi l’uno per l’altro?
Ritorniamo allora alla domanda iniziale: può esserci veramente unità, concordia? E
come? La risposta la troviamo nella Sacra Scrittura: l’unità può esserci
solo con il dono dello Spirito di Dio, il quale ci darà un cuore nuovo e una lingua
nuova, una capacità nuova di comunicare. E questo è ciò che si
è verificato a Pentecoste. In quel mattino, cinquanta giorni dopo la Pasqua, un vento
impetuoso soffiò su Gerusalemme e la fiamma dello Spirito Santo discese sui discepoli
riuniti, si posò su ciascuno e accese in essi il fuoco divino, un fuoco di
amore capace di trasformare " A partire dalle parole del Santo Padrei soffermiamo
sulla capacità di trasformazione del linguaggio umano "suggerita" dallo Spirito di
Dio: Lo facciamo passando attraverso alcune riflessioni dello scrittore brasiliano
Paulo Coelho e attraverso una singolare inchiesta della giornalista calabrese
Espedita Fisher sugli eremiti del tempo nostro. Eremiti è il titolo del
saggio da lei firmato per Castelvecchi.