Nigeria: Boko Haram attacca 2 chiese. L’arcivescovo di Jos: "fermare i responsabili”
Ennesimo attacco contro i cristiani in Nigeria. Due le chiese devastate dalla furia
omicida degli estremisti islamici di Boko Haram, che hanno rivendicato gli attentati
nel Nord del Paese. 4 i morti, decine i feriti. L’Italia ribadisce il massimo impegno,
nelle sedi internazionali per tutelare e promuovere la libertà di religione e fronteggiare
la sfida del terrorismo. Massimiliano Menichetti:
La
Nigeria sprofonda ancora una volta nell’orrore degli attacchi contro i cristiani.
Un'autobomba nella città di Jos, Stato di Plateau, e un commando armato a Biu, nel
Borno, hanno devastato due chiese gremite di fedeli, riuniti in preghiera per la Santa
Messa domenicale: 4 i morti oltre 40 i feriti, molti in gravi condizioni. E’ l’ennesima
strage, l’ennesima domenica di sangue, rivendicata dal gruppo estremista islamico
di Boko Haram. Un’escalation di violenza che ha visto in 18 mesi attentati kamikaze,
raid armati, chiese date alle fiamme, e oltre 300 morti anche per gli scontri che
si sono innescati tra cristiani e musulmani. Da più parti si sottolineano le strumentalizzazioni
politiche delle azioni di Boko Haram, si moltiplicano gli appelli alla calma, intanto
però il gruppo fondamentalista continua ad uccidere nel Nord del Paese, di fatto tutt’altro
che indebolito, nonostante i pesanti rastrellamenti delle autorità nigeriane. In
questo scenario la comunità internazionale si dice preoccupata, e dall’Italia arriva
la promessa “di massimo impegno, nelle sedi mondiali, soprattutto in Europa”, per
“tutelare e promuovere la libertà di religione e fronteggiare la sfida del terrorismo”.
“Occorre
fare di più per trovare i responsabili” è la richiesta lanciata ai nostri microfoni
dall’arcivescovo di Jos una delle due città nigeriane colpite ieri dalla violenza
dei Boko haram. Sentiamo le parole di mons. Ignatius Kaigama. L’intervista
è di Gabriella Ceraso: