Fondazione Sussidiarietà: 12.3 miliardi di euro di cibo sprecati ogni anno in Italia
Ogni anno in Italia vengono buttati via 12,3 miliardi di euro di cibo consumabile,
pari a 5,5 milioni di tonnellate. Si tratta di 42 kg a persona di avanzi non riutilizzati
e alimenti scaduti o andati a male, per uno spreco procapite di 117 euro l’anno. E’
la fotografia scattata dall’indagine “Dar da mangiare agli affamati. Le eccedenze
alimentari come opportunità” realizzata da Fondazione per la Sussidiarietà e Politecnico
di Milano. Secondo la ricerca, presentata oggi a Milano, oggi quasi un miliardo di
euro di cibo viene recuperato, l’obiettivo è recuperarne altri sei miliardi per far
fronte alla crescente povertà. Il servizio è di Paolo Ondarza:
Disallineamento
tra domanda e offerta e non conformità di prodotti agli standard di mercato provocano
in Italia eccedenze alimentari che si trasformano in uno spreco di circa sei milioni
di tonnellate di cibo ogni anno. Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione Sussidiarietà:
“L’81%
di queste eccedenze diventa spreco. Quindi prima di tutto il problema è di migliorare
la situazione sotto il profilo di ciò che viene venduto. Però va detto che le eccedenze
costituiscono purtroppo un aspetto fisiologico. Allora, visto che si producono le
eccedenze, almeno facciamo in modo che non diventino spreco!”.
Nonostante
il 50% delle eccedenze generate dalla filiera agroalimentare sia recuperabile per
l’alimentazione umana, facilmente e nel rispetto della sicurezza, solo poco più del
6% di queste viene donato a food banks ed enti caritativi. Troppo poco: occorre
maggiore collaborazione tra filiera, no-profit e istituzioni. Ancora Vittadini:
“Le
eccedenze non devono essere necessariamente distrutte, come avviene attualmente, ma
possono essere – come avviene almeno già per il 20% – recuperate attraverso reti no-profit
come quella del Banco Alimentare in rapporto con 8 mila realtà sociali; in questo
modo diventa possibile distribuire le eccedenze recuperabili ai poveri intervenendo
sul fenomeno della povertà, una delle più grandi emergenze del nostro Paese”.
Evitare
gli sprechi significa risparmiare economicamente e fare una scelta eticamente valida
oltre che solidale:
“Assolutamente! Prima di tutto per la famiglia stessa
che si educa a capire di che cosa ha effettivamente bisogno; e secondo, perché in
questo modo tutti possono contribuire al bene comune: le cose più belle nella nostra
società sono quelle in cui al bene comune contribuisce l’intera collettività”.