2012-06-11 15:32:43

Fondazione Sussidiarietà: 12.3 miliardi di euro di cibo sprecati ogni anno in Italia


Ogni anno in Italia vengono buttati via 12,3 miliardi di euro di cibo consumabile, pari a 5,5 milioni di tonnellate. Si tratta di 42 kg a persona di avanzi non riutilizzati e alimenti scaduti o andati a male, per uno spreco procapite di 117 euro l’anno. E’ la fotografia scattata dall’indagine “Dar da mangiare agli affamati. Le eccedenze alimentari come opportunità” realizzata da Fondazione per la Sussidiarietà e Politecnico di Milano. Secondo la ricerca, presentata oggi a Milano, oggi quasi un miliardo di euro di cibo viene recuperato, l’obiettivo è recuperarne altri sei miliardi per far fronte alla crescente povertà. Il servizio è di Paolo Ondarza:RealAudioMP3

Disallineamento tra domanda e offerta e non conformità di prodotti agli standard di mercato provocano in Italia eccedenze alimentari che si trasformano in uno spreco di circa sei milioni di tonnellate di cibo ogni anno. Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione Sussidiarietà:

“L’81% di queste eccedenze diventa spreco. Quindi prima di tutto il problema è di migliorare la situazione sotto il profilo di ciò che viene venduto. Però va detto che le eccedenze costituiscono purtroppo un aspetto fisiologico. Allora, visto che si producono le eccedenze, almeno facciamo in modo che non diventino spreco!”.

Nonostante il 50% delle eccedenze generate dalla filiera agroalimentare sia recuperabile per l’alimentazione umana, facilmente e nel rispetto della sicurezza, solo poco più del 6% di queste viene donato a food banks ed enti caritativi. Troppo poco: occorre maggiore collaborazione tra filiera, no-profit e istituzioni. Ancora Vittadini:

“Le eccedenze non devono essere necessariamente distrutte, come avviene attualmente, ma possono essere – come avviene almeno già per il 20% – recuperate attraverso reti no-profit come quella del Banco Alimentare in rapporto con 8 mila realtà sociali; in questo modo diventa possibile distribuire le eccedenze recuperabili ai poveri intervenendo sul fenomeno della povertà, una delle più grandi emergenze del nostro Paese”.

Evitare gli sprechi significa risparmiare economicamente e fare una scelta eticamente valida oltre che solidale:

“Assolutamente! Prima di tutto per la famiglia stessa che si educa a capire di che cosa ha effettivamente bisogno; e secondo, perché in questo modo tutti possono contribuire al bene comune: le cose più belle nella nostra società sono quelle in cui al bene comune contribuisce l’intera collettività”.







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