2012-06-09 14:02:24

Massacri in Congo: la Chiesa di Bukavu denuncia l’indifferenza della missione Onu


È chiaro ed esplicito l’appello lanciato dalla Commissione diocesana Giustizia e Pace dell’arcidiocesi di Bukavu, nella provincia del Sud-Kivu, in Congo: sale il numero delle violenze e dei massacri nella zona. A compierli sono i ribelli delle Forze democratiche per la liberazione del Rwanda (Fdlr), che dopo il genocidio del 1994 si sono rifugiati nei territori nord del Congo. Assaltano i villaggi, stuprano, uccidono, appiccano il fuoco e, in due mesi, circa 50 persone hanno perso la vita. “La popolazione di Bunyakiri, nel territorio di Kalehe – afferma la denuncia inviata all’agenzia Misna – recentemente vittima di gravi violenze, lancia un Sos alla comunità internazionale che la lascia in balia delle feroci bande armate ruandesi che continuano a seminare morte nei villaggi in tutta impunità. La Monusco – prosegue – non ha fatto niente anche se i massacri si sono verificati a meno di 300 metri da un suo accampamento”. La Monusco è la locale missione dell’Onu, il più costoso e consistente contingente di peacekeeper al mondo, nei confronti della quale, insieme al governo, “la popolazione prova paura ma soprattutto rabbia” per la loro incapacità di proteggere i civili. Catherine Ashton, Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri, si è detta seriamente preoccupata per la situazione nei Kivu. “È nell’interesse di tutti – ha aggiunto – che Kinshasa ristabilisca la sua autorità su tutto il territorio”. (A.C.)







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