Il Papa ai vescovi di Papua Nuova Guinea: la Chiesa a difesa della famiglia e impegnata
per il bene comune
La Chiesa è chiamata a far sentire la sua voce nel dibattito pubblico al servizio
del bene comune. E’ quanto affermato dal Papa nell’udienza sabato mattina ai vescovi
di Papua Nuova Guinea e Isole Salomone, in visita ad Limina. Il Pontefice ha
ribadito l’importanza della difesa e promozione della famiglia fondata sul matrimonio
e ha auspicato una formazione adeguata di laici e consacrati per resistere alle tentazioni
del secolarismo. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Quando la
Chiesa interviene "nel dibattito pubblico, lo fa legittimamente e per contribuire
al bene comune, non per proporre delle soluzioni politiche concrete”. E’ uno dei passaggi
forti del discorso del Papa ai vescovi di Papua Nuova Guinea ed Isole Salomone, nel
quale ha evidenziato che i principi morali indicati dalla Chiesa sono “accessibili
a tutti attraverso la ragione e sono necessari per un giusto ordine della società
civile”.
“In view of this, I encourage you to continue…” Per questo,
ha aggiunto, incoraggio i vescovi a “continuare il dialogo e a lavorare con le autorità
civili in modo che la Chiesa possa essere libera di parlare e possa offrire servizi
per il bene comune in un modo pienamente corrispondente ai valori evangelici”. Quindi,
ha ribadito quanto sia importante rafforzare l’impegno pastorale in vista dell’evangelizzazione
della cultura. Si è cosi soffermato sul ruolo primario che la famiglia deve avere
nella Chiesa e nella società. Il Papa ha osservato che, sebbene, nel corso della storia
sia stato riconosciuto il ruolo importante della famiglia, va riservata “particolare
attenzione” ai frutti religiosi, morali e sociali della fedeltà, dell’equaglianza
e del mutuo rispetto che “deve esistere tra un uomo e una donna”:
“The Church
tirelessly proclaims…” “La Chiesa – ha aggiunto – proclama incessantemente
che la famiglia è basata sull’istituzione naturale del matrimonio tra un uomo e una
donna”. Nel caso di cristiani, ha poi aggiunto, il patto matrimoniale è stato elevato
da Cristo a Sacramento. Dunque, ha invitato i presuli a dare priorità pastorale “all’evangelizzazione
del matrimonio e della famiglia in accordo con l’insegnamento morale cattolico”. Il
Papa ha dunque dedicato la parte conclusiva del suo discorso alla formazione nella
fede di laici, religiosi e sacerdoti:
“A properly catechized laity…” “Un
laicato adeguatamente catechizzato – ha detto – e un clero ben formato” saranno meglio
preparati “a resistere alle tentazioni del mondo secolare”. Ecco allora, ha affermato,
che questi testimoni “aiuteranno ad assicurare che la Chiesa continui ad essere nei
vostri Paesi un efficace strumento di evangelizzazione, attraendo quanti non conoscono
ancora Cristo e ispirando coloro che sono divenuti tiepidi nella fede.” Dal Papa,
infine, l’elogio ai vescovi per il loro impegno in favore dei bisognosi e dei malati,
in particolare di quanti soffrono a causa dell’Aids.