Perù: nel conflitto minerario la Chiesa invoca il dialogo
La Chiesa cattolica denuncia la polizia di averla ingiustamente accusata di aver istigato
le violente manifestazioni antiminerarie verificatesi nella provincia meridionale
di Espinar, dove la scorsa settimana sono stati uccisi due manifestanti. “Siamo stati
accusati di essere violenti, di provocare la manifestazione nella città di Espinar.
Queste sono accuse false e oltraggiose” ha detto il Vicario generale della prelatura
di Sicuani, padre Eduardo Adelmann. Secondo le informazioni pervenute all’agenzia
Fides, i rappresentanti del vicariato di Sicuani, del vicariato della Solidarietà
e della Commissione di Azione Sociale della Conferenza episcopale peruviana, hanno
parlato durante una conferenza stampa tenuta a Lima, dove hanno sottolineato che "la
loro voce è quella della Chiesa". Hanno anche manifestato la loro sorpresa per l'arresto
ad Espinar di due collaboratori del vicariato della Solidarietà, accusati dalla polizia
di portare munizioni in un veicolo dell'istituzione. Il vicario generale della prelatura
di Sicuani, padre Adelmann, ha osservato che la Chiesa è costantemente preoccupata
per il benessere della popolazione, e mantiene anche buoni rapporti con la società
mineraria svizzera Xstrata. I residenti e le autorità di Espinar chiedono quindi alla
società mineraria di valutare accuratamente l'impatto ambientale provocato dalle operazioni
di estrazione del rame a Tintaya e di aumentare dal 3% al 30% il suo contributo volontario
alla comunità. Le proteste della scorsa settimana ad Espinar hanno causato decine
di feriti e di arresti, tra cui il sindaco Oscar Mollohuanca, e hanno portato alla
dichiarazione dello stato di emergenza per 30 giorni. Il presidente della Conferenza
episcopale peruviana, mons. Salvador Piñeiro, parlando ad una agenzia di informazione
del Paese, ha esortato ad intraprendere la via del dialogo, ed ha chiesto alla popolazione
di dialogare con i rappresentanti del governo per risolvere definitivamente il problema,
riferendosi esplicitamente ai due luoghi in conflitto: per il Progetto Conga, Cajamarca
e la città di Espinar, Cusco. (R.P.)