Sri Lanka: stupratore condannato a 20 anni. Per la Chiesa “vittoria per l’intera comunità”
In prigione per 20 anni, multa di 5 mila rupie e risarcimento di 100 mila rupie alla
vittima: è stata questa la condanna inflitta dal giudice dell’Alta corte di Kandy
a Sandanam Jeevaratnem, per aver violentato nel 2007 la 13enne Divya, figlia dei suoi
vicini di casa. Una sentenza “storica” per lo Sri Lanka, come l’ha definita padre
Nandana Mantunga, direttore dell’Ufficio per i diritti umani di Kandy, per “il coraggio
e la determinazione di Divya” e perché “incoraggia quanti cercano giustizia a rompere
il silenzio”. Dopo aver denunciato la violenza – riporta l’agenzia AsiaNews – la ragazza
era stata affidata all’ufficio gestito dal sacerdote, dove un personale specializzato
l’aveva aiutata con una terapia di recupero psicologico. “È stata ospitata in una
nostra struttura e ha studiato nelle nostre scuole – ha raccontato padre Mantunga
– e lo scorso dicembre ha superato con successo gli esami di metà quadrimestre dell’ultimo
anno”. L’Alta corte di Kandy aveva accolto la denuncia di stupro il 5 settembre 2011
e il processo, iniziato il 19 aprile 2012, si è concluso una settimana dopo con la
condanna definitiva. Il sacerdote ha, infine, ringraziato gli avvocati, le suore,
gli insegnanti e tutti coloro che hanno fornito protezione, sostegno e assistenza
medica e psicologica a Divya in questi anni. “La sua vittoria – ha sottolineato –
è una vittoria per l’intera comunità”. (A.C.)