Russia: va avanti l'iter di legge che sanziona le manifestazioni non autorizzate
Dopo la Duma di Mosca, anche il Consiglio della Federazione Russa ha approvato una
legge che porta fino a 24 mila euro le multe per partecipanti e organizzatori a manifestazioni
non autorizzate. Per l'adozione definitiva, serve la firma del presidente Vladimir
Putin, in questi giorni in visita in Cina. Secondo alcuni osservatori, tale legge
potrebbe entrare in vigore già la prossima settimana, in vista della manifestazione
organizzata dall'opposizione per il 12 giugno. Dopo le dimostrazioni di piazza dell’inverno
scorso, in occasione delle presidenziali che hanno consegnato un terzo mandato a Putin,
il nuovo documento è un tentativo di fermare le proteste contro il Cremlino? Giada
Aquilino lo ha chiesto a Vittorio Strada, esperto di questioni russe:
R. – E’ un segno
del nuovo corso di politica interna della presidenza Putin. Era in effetti già previsto,
prima delle elezioni, che ci sarebbe stato un inasprimento, un giro di vite, per un
controllo maggiore sulla società russa, soprattutto dopo le manifestazioni che hanno
avuto luogo alla vigilia delle presidenziali. C’è un braccio di ferro tra il potere
e la società civile, larghi settori della società civile, anche se indubbiamente Putin
ha un forte appoggio nella parte più conservatrice dell’opinione pubblica. E’ comunque
il tentativo evidente di bloccare le manifestazioni, il malcontento, le dimostrazioni
contrarie e critiche verso la politica di Putin, ma anche del governo precedente.
Come si evolverà la situazione è un po’ difficile dirlo. Da una parte, ci sono le
autorità con la sicurezza di poter contenere, perlomeno controllare, ridurre, reprimere
al limite queste manifestazioni di dissenso. Dall’altra parte, c’è una forte tensione
all’interno della società, con l’opinione che qualcosa stia maturando, che lo scontento
che si era manifestato alla vigilia delle elezioni non è diminuito.
D. – Proprio
le manifestazioni di piazza di questo inverno, le più imponenti degli ultimi 20 anni,
di fatto cosa hanno dimostrato? Manifestare è un diritto in Russia?
R. – E’
un diritto che si è preso la società. Il potere controlla i mezzi di diffusione di
massa, la televisione interamente e gran parte della stampa. La politica che è stata
fatta da sempre – da Putin come poi da Medvedev e adesso, con più intensificazione,
di nuovo da Putin – è quella di mantenere in qualche modo ancora, non so fino a quando,
una facciata di istituzioni democratiche svuotate dall’interno, ma con una forte pressione
e controllo, un pugno di ferro sulla società.
D. – “Questo testo è una tirannia”,
ha detto l’ex presidente Gorbaciov: servirà sensibilizzare l’opinione pubblica interna
e internazionale per fermare l’iter di questa legge?
R. – Credo di no. Certamente
il pronunciamento da parte di Gorbaciov è importante e significativo, ma non certo
decisivo. Il potere andrà avanti per la sua strada. Putin ha un programma preciso
in politica estera e interna e la linea è indubbiamente quella.