2012-06-06 14:28:03

Pakistan: minacce alla leader dei diritti umani. Solidarietà della Chiesa


Asma Jahangir, nota avvocatessa e leader nella tutela dei diritti umani in Pakistan, è in pericolo: la sua vita è minacciata da settori dell’establishment pakistano e dai potenti Servizi segreti (Isi), come ha denunciato lei stessa. Dalla società civile e dalla Chiesa del Pakistan si sono alzate voci di sdegno e ampie manifestazioni di solidarietà verso la Jahangir. I vescovi del Pakistan, tramite la “Commissione Giustizia e Pace”, esprimono “piena solidarietà e sostegno ad una persona con cui collaboriamo strettamente”, ha rimarcato, in un colloquio con l’agenzia Fides, Peter Jacob, segretario esecutivo della Commissione. Jacob ricorda e condivide “l’impegno della Jahangir per la libertà di espressione, per la legalità, per le minoranze religiose, per la democrazia e lo stato di diritto in Pakistan”. Asma Jahangir è fondatrice ed ex presidente della Ong “Human Rights Commission of Pakistan” (Hrcp), ex presidente dell’Associazione degli avvocati presso la Corte Suprema del Pakistan, rappresentante nel Consiglio Onu per i Diritti Umani. La Ong Hrcp ha espresso “grave preoccupazione” e fatto appello alla comunità internazionale, proprio mentre si trova in Pakistan Catherine Ashton, Alto rappresentante della politica estera dell’Unione Europea. Anche l’avvocato cattolico Naeem Shakir ha dichiarato a Fides “la condanna per ogni forma di intimidazione, violenza e oppressione, stigmatizzando che proprio settori deviati dello Stato possano fare del male a una persona impegnata soprattutto per il rispetto dei diritti umani in Beluchistan”. Le minacce ricevute dalla Jahangir sono causate soprattutto dal suo recente impegno nella spinosa questione del Beluchistan, che agita il Paese. Nella travagliata provincia nell’ovest del Pakistan va avanti da tempo una situazione di grave illegalità, impunità e abusi compiuti dai “Frontier Corps”, forze armate speciali destinate all’area, agitata da una ribellione di gruppi locali che dura da anni. La Jahangir ha denunciato il fenomeno dei sequestri, delle sparizioni e uccisioni extragiudiziali di attivisti beluci, manovrate, a suo dire, dai Servizi segreti e dai militari dei “Frontier Corps” che, secondo alcuni commentatori, “spadroneggiano come dittatori”. Secondo dati ufficiali, le persone scomparse sono oltre 2.000, gli atti terroristici registrati negli ultimi anni sono 550, mentre oltre 100.000 persone hanno abbandonato la provincia a causa di insicurezza e disordini. Dopo forti pressioni, il governo pakistano ha creato nei giorni scorsi uno speciale Comitato composto da alti funzionari delle forze dell'ordine e della magistratura per affrontare la questione del Beluchistan. (R.P.)







All the contents on this site are copyrighted ©.