Il Mali tra divisioni e incertezze. Si aggrava la situazione degli sfollati
Transizione a sud, colloqui tra gruppi armati a nord: il Mali diviso in due. A sud
la questione aperta – spiega l’agenzia Misna - è quella del presidente di transizione
Dioncounda Traoré, dallo scorso 23 maggio a Parigi ufficialmente per accertamenti
medici in seguito ad una aggressione subita nei suoi uffici il 20 maggio. L’assenza
di Traoré sta lasciando ampio margine di manovra al capo del governo, Cheick Modibo
Diarra. Secondo fonti locali è grande il peso tuttora esercitato all’interno dell’esecutivo
dai militari autori del golpe dello scorso 22 marzo che direttamente controllano i
ministeri della Difesa e degli Interni. Queste incertezze politiche compromettono
la possibilità de governo centrale Bamako di recuperare il controllo del nord del
Paese, dove gruppi armati che di fatto esercitano il pieno controllo del territorio
stanno negoziando alleanze strategiche. Tra queste sarebbe quella stretta tra il Movimento
nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla) di matrice tuareg e Ansar al Din di matrice
islamista, ma non tutti all’interno dell’Mnla sarebbero d’accordo, al punto di smentire
l’intesa. Da qui la nota, lunedì scorso, del segretario generale del movimento, Bilal
Ag Acherif, per spiegare che l’intesa è un accordo di principio e che sarà costituita
una commissione per affrontare le divergenze. Nel nord operano però anche altri gruppi
che si stanno attrezzando militarmente in vista di un’eventuale reazione armata di
Bamako. In uno scenario di grande incertezza, si aggrava la situazione per le popolazioni
e degli sfollati nell’intero Paese africano. (R.G.)