Commissione Ue vara proposta di direttiva salva-banche. Industria italiana in allarme
La Commissione europea ha approvato oggi la proposta di direttiva che stabilisce un
nuovo quadro normativo per fare fronte alla crisi degli istituti di credito. Lo ha
detto stamattina il commissario Ue al Mercato interno, Michel Barnier. Il servizio
è di Salvatore Sabatino:
La crisi continua
a preoccupare l’Europa, a tal punto da far dire al commissario al mercato interno,
Barnier, che “non si può non fare niente”. Bisogna trovare una soluzione per poter
agire nella giusta direzione e la nuova proposta di direttiva salva-banche può essere
uno degli elementi sui quali insistere, pur essendo – e lo dice lo stesso commissario
francese – “una direttiva che riguarda il lungo periodo”. Niente a che fare, insomma,
con la gestione della crisi attuale di singoli istituti di crediti. Di qui il chiarimento
di Barnier: “Non è possibile – afferma – ricapitalizzare le banche spagnole con l'aiuto
diretto del meccanismo europeo'' Efsf. Per il presidente della Commissione, Barroso,
la direttiva è comunque “un passo fondamentale verso l'unione bancaria”, convinto
più che mai che provocherà un effetto responsabilizzazione del settore bancario.
Sullo
sfondo, però, emerge un dato inquietante: tra il 2008 e il 2011 gli Stati Europei
hanno speso, in aiuti di Stato per le banche in crisi 4.500 miliardi di euro, mentre
i primi scricchiolii si iniziano a registrare anche in Germania, la “locomotiva d’Europa”.
A dimostrarlo, il taglio del rating su lungo termine eseguito da Moody’s su
sei istituti di credito tedeschi, più la controllata tedesca di un gruppo estero,
Unicredit Bank. Segnale non certo rassicurante, che va in compagnia con la più che
preoccupante situazione italiana. Lo certifica il Centro studi di Confindustria, che
parla di “recessione, feroce credit crunch e bassa redditivita”. Tre fattori
che creano un effetto “soffocamento” per l’industria italiana. E la prima conseguenza
reale già c’è: l'Italia arretra per produzione manifatturiera e scivola dal quinto
all'ottavo posto, scavalcata da India, Brasile e Corea del Sud.